OPERE & OMISSIONI

Cantieri ripartiti ma tanti ritardi

Su 50 opere infrastrutturali piemontesi e due corridoi europei solo 21 sono in linea con il programma (6 in più del 2020), 9 hanno subito rallentamenti, per 8 occorre accelerare. Confermati i tempi per la Tav: sarà finita nel 2030 entrerà in funzione nel 2032

I cantieri riaprono ma molte opere procedono a rilento. Impantanate tra burocrazia e difficoltà nel reperimento delle materie prime. Come per il Pil piemontese, anche per le infrastrutture l’anno scorso ha visto una ripartenza, restano però delle criticità: otto grandi opere risultato ancora in grave ritardo e altre nove hanno subito un ulteriore slittamento. È quanto emerge dal Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture Piemonte realizzato da Confindustria e Unioncamere.

Per 19 dei 50 progetti monitorati dall’Osservatorio, i lavori sono in corso e 3 sono le opere completate. Per gli altri 28 progetti, i cantieri non sono ancora iniziati: nove sono ancora proposte, sette sono in fase di progettazione preliminare, sei sono in fase di progettazione definitiva, altre sei sono in fase di progettazione esecutiva o con appalto in corso. Ma come siamo messi con i tempi di realizzazione? Solo 21 di questi 50 progetti sono in linea con il programma (6 in più rispetto al 2020), altri 9 hanno subito un lieve ritardo nell’ultimo anno (8 in meno del 2020); 8 hanno accumulato un grave ritardo (3 in più del 2020), mentre 3 sono già in esercizio e 9 sono proposte di nuovi interventi.

Tra le situazioni più critiche si segnala il ritardo dei lavori per il raddoppio della Torino-Pinerolo mentre restano senza una data di scadenza opere come l’adeguamento della ferrovia Torino-Savona, il raddoppio della Fossano-Cuneo, ma anche la messa in sicurezza di un tratto soggetto a frana dell’autostrada Torino-Aosta e il nodo idraulico di Ivrea. Ci sono poi le chimere di cui periodicamente qualcuno parla, ma senza che queste suggestioni diventino progetti reali: a questa categoria si può ascrivere certamente la Tangenziale Est di Torino e pure il piano per la realizzazione della quarta corsia. Dopo anni di tribolazioni, finalmente è ripartita la Asti-Cuneo: il nuovo cronoprogramma prevede la conclusione della tratta Roddi-Verduno a fine 2022 con una riduzione dei tempi di lavoro di circa un anno. La tratta Verduno-Cherasco sarà realizzata in due anni e mezzo, a partire da quando ci saranno le autorizzazioni ambientali.

Per quanto riguarda le reti Ten-T, che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia) vanno avanti anche se in maniera non uniforme. Sull’asse ferroviario Torino-Lione si conferma la data di ultimazione lavori nel 2030 (operativo nel 2032), mentre il Terzo Valico Appenninico, che sarà operativo dal 2025, a fine 2021 era stato realizzato per il 60% e riceverà dal Pnrr 3,4 miliardi di finanziamenti.

Per il nodo di Torino è stata conclusa la tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana e ora sono attivi tutti i cantieri per la realizzazione delle 4 nuove stazioni, galleria e pozzi di ventilazione nella direzione Collegno-Cascine Vica, che dovrebbero essere in funzione nel 2024. Per quanto riguarda la linea 2 è stato completato il progetto definitivo. Buone notizie sul collegamento ferroviario Torino-Ceres, incluso nel Pnrr. Avanzano in parallelo anche i lavori sul Passante ferroviario con le sistemazioni in superficie di corso Grosseto e si cominciano ad intravedere le estremità del sottopasso di corso Potenza, così come il collegamento con la bretella per l’aeroporto di Caselle.

Anche sul tema della logistica il segno è positivo a partire dall’iniziativa del governo di ampliare le ZLS consentendo di estendere le opportunità ai territori con alto potenziale e con vocazione logistica come il cuneese e l’astigiano oltre che nei tre nodi logistici Sito di Orbassano, Cim di Novara e polo logistico alessandrino per i quali sono anche stati stanziati finanziamenti in particolare per l’adeguamento agli standard europei nei terminal.

Per quanto riguarda i progetti di viabilità, procede nei tempi prestabiliti la tangenziale di Fossano, mentre i lavori per la tangenziale di Cuneo non registrano significativi avanzamenti, nonostante una forte mobilitazione del territorio e della politica locale affinché l’opera prosegua di pari passo con la realizzazione dell’ospedale unico a Confreria. Segnali positivi arrivano per la superstrada Novara-Vercelli che a inizio 2022 ha visto l’approvazione del finanziamento con un contributo di 50 milioni del Cipess e la previsione di apertura cantieri nel 2023. Buone notizie arrivano dalla Pedemontana piemontese che nel 2021 ha ottenuto il via libera definitivo del Cipess e per cui nel 2022 verrà aperto il bando per i lavori.

Sempre nel Cuneese, sul Colle di Tenda a maggio è stato definito il progetto di ripristino della viabilità tra Italia e Francia con un costo aggiuntivo di 45 milioni di euro e a settembre sono ripresi i lavori. Fermi, invece, i lavori per la realizzazione del traforo Armo-Cantarana e della variante di Demonte. Dall’asfalto ai binari, si procede sulla Biella-Santhià, per la quale è stata conclusa l’elettrificazione della linea. Sulla Biella-Novara l’avanzamento è ancora inferiore alle aspettative, ma la Regione ha confermato la volontà di completare l’elettrificazione della linea.

Per la Banda Ultralarga, un apporto decisivo è dato dal Pnrr che destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro la rete di nuova generazione. Ad inizio anno è stato pubblicato il report sullo stato dei cantieri in Piemonte: sono 249 i Comuni con i lavori completati e il collaudo già certificato e qui gli operatori sono in condizione di aprire il servizio. Sono invece oltre 150 i cantieri chiusi in attesa di collaudo, mentre 606 i Comuni con progetto esecutivo approvato.

“L’Europa sta cambiando profondamente in queste settimane. Nel fare impresa, l’unica risposta che possiamo dare è quella di svolgere al meglio il nostro lavoro, nonostante tutto. Ecco perché non possiamo indietreggiare, dobbiamo guardare avanti” spiega Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, intervenendo alla presentazione del rapporto che si è tenuta nell'area del cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, presso il Museo archeologico La Maddalena, con il supporto tecnico di Telt.

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