COMUNALI 2022

Acqui Terme, il centrodestra
ce l'ha fatta. A perdere 

La candidata della coalizione (voluta da Cavallera e Zangrillo) Roso ferma attorno al 15%. L'ex sindaco Rapetti, rifiutato da Forza Italia, raggiunge il 40% con quattro liste civiche. Andrà al ballottaggio con il primo cittadino uscente, l'ex grillino Lucchini. Oltre il 10% per Bosio

Dovessero fare un monumento al Tafazzi neppur tanto ignoto del centrodestra, il posto giusto dove collocarlo non potrebbe essere che Acqui Terme. L’ostinata applicazione del manuale Cencelli per rivendicare la scelta del candidato, in questo caso candidata, sindaco da parte di Ugo Cavallera Paolo Zangrillo ha portato il centrodestra ufficiale in un baratro che solo il cardinale azzurro e il capataz piemontese di Forza Italia non vedevano, o non volevano vedere.

Quel che si vede, chiarissimo dall’esito delle urne, è che a staccare tutti gli altri candidati doppiandone i voti e piazzandosi in posizione a dir poco più che favorevole per il ballottaggio è quel Danilo Rapetti, già sindaco in passato per un decennio, già forzitaliota passato poi alla Lega, tenuto in caldo dal segretario regionale Riccardo Molinari, ma alla fine sacrificato in nome della spartingaia e delle impuntature azzurre. Rapetti, sceso in campo senza partiti ma con un sostegno di quattro liste civiche, quando lo spoglio è circa a metà veleggia verso il 40%. Lei, ovvero Franca Roso la candidata per la quale la coppia Cavallera-Zangrillo assicurava faville citando misteriosi sondaggi, arranca verso il 15.

Un disastro, più che annunciato, per la coalizione che governa la Regione. Solo la pervicace ostinazione e lo sprezzo del ridicolo hanno portato a questo. Senza neppure la debole chance di uno scontro in famiglia. Già perché al ballottaggio Rapetti (che continua ad essere un iscritto, non espulso, della Lega) andrà quasi certamente contro l’attuale sindaco Lorenzo Lucchini, l’ex grillino che abbandonati i Cinquestelle si è ripresentato con l’abito del civico, arrivando a circa il 18% e lasciando indietro, insieme a Roso anche il candidato del centrosinistra Bruno Giuseppe Barosio, anch’egli attorno al 15%.

Supera il 10% il sindaco degli anni ruggenti della Lega, Bernardino Bosio, che più di vent’anni dopo dopo mostra di avere ancora un apprezzabile appeal, ancor più visto che la corsa e la campagna elettorale se l’è fatta da solo. 

Tra due settimane Acqui avrà il suo nuovo sindaco, che qualunque sarà il vincitore del duello, proprio nuovo non sarà, visto che i cittadini sceglieranno tra due politici che la città l’hanno amministrata. E alla quale si sono rivolti con il profilo civico. L’ex grillino per la rottura con il suo partito, il leghista con passato forzista per tutt’altra ragione: Rapetti era pronto a correre con la coalizione, ma Cavallera e Zangrillo hanno tirato fuori il Cencelli, Molinari ha abbozzato e tutti insieme hanno incominciato la corsa. Verso il dirupo. 

print_icon