ALLA CARICA

Rush finale sulle Commissioni, Gusmeroli e Pella in corsa

Il deputato leghista di Arona punta a guidare l'organismo di Montecitorio che si occupa di Finanze. La sorte del berlusconiano è legata alla decisione della Meloni se tenere per FdI il vertice della Bilancio. Mercoledì voto e insediamento nelle due Camere

Se gli incastri per far quadrare le caselle dei sottosegretari sembravano affare complicato, come in effetti si è dimostrato, non da meno è la composizione del puzzle per l’ulteriore passaggio di inizio legislatura, ovvero l’attribuzione delle presidenze delle commissioni parlamentari.

Ventiquattro cariche, dieci al Senato dove c’è stata una riduzione e quattordici alla Camera in cui, nonostante la riduzione dei deputati, non ci sono state modifiche, che spettano alla maggioranza e che questa ripartisce in base al peso uscito dal voto: Fratelli d’Italia ne avrà la metà e dunque cinque a Palazzo Madama e sette a Montecitorio, mentre la Lega dovrebbe guidarne tre al Senato e quattro alla Camera, mentre per Forza Italia si preannunciano due presidenze a Palazzo Madama e una in più a Montecitorio. Sui numeri i giochi sembrano fatti, mentre le prossime quarantott’ore saranno dense di trattative sui nomi. È, infatti, fissato per mercoledì il voto e il conseguente insediamento degli organismi, vero motore dell’attività parlamentare. Per scegliere i presidenti le variabili sono molteplici e non si limitano alla ripartizione tra gli alleati, ma dipendono anche dal partito che esprime il ministro che usualmente non esprime anche il vertice della commissione attinente per materia.

A due giorni dalla votazione, un po’ di nomi tra certi e probabili circolano negli ambienti della maggioranza. Il partito di  Giorgia Meloni sembra piazzerà a Montecitorio Giulio Tremonti agli EsteriNicola Calandrini è dato assai probabile alla Finanze del Senato, così come sempre a Palazzo Madama Marcello Pera è dato alla commissione Affari costituzionali anche se ci sarebbe l’alternativa di Alberto Balboni (nel quale caso per l’ex presidente del Senato si aprirebbe la strada per la bicamerale sulle Riforme), mentre quello di  Federico Mollicone è in pole per la Cultura di Montecitorio. Per la Sanità alla Camera si profila Francesco Zaffini. Le caselle su cui sta lavorando Matteo Salvini dovrebbero essere occupate a Palazzo Madama per la Giustizia da Giulia Bongiorno, da Roberto Marti o Massimo Garavaglia per alle Attività produttive, mentre ancora da indicare il nome per la commissione Agricoltura. A Montecitorio la Lega dovrebbe avere la Difesa, con Paolo Formentini o Eugenio Zoffili, mentre per Igor Iezzi si aprirebbero le porte della Commissione Affari Costituzionali.

Tra i nomi in lizza per una presidenza in quota Lega c’è anche il piemontese Alberto Gusmeroli. L’ex sindaco di Arona punta a guidare la commissione Attività Produttive o quella Finanze, materia che conosce a menadito, anche in virtù della sua professione di commercialista. Ed è proprio la decisione di continuare a svolgere la professione, incompatibile con cariche di governo, lo avrebbe portato nei giorni scorsi a rinunciare alla poltrona di sottosegretario. Cosa che ha fatto il compagno di partito Massimo Bitonci che ha chiuso il suo studio appena nominato al Mise. In realtà, quando il segretario regionale e capogruppo alla Camera Riccardo Molinari afferma che il partito piemontese avrebbe potuto avere un posto “ma il prescelto ha rifiutato” dice una mezza verità giacché l’intendimento di Gusmeroli era noto da tempo. Insomma, si tratta di un innocente tentativo di giustificare il magro bottino (zero ministri, zero sottosegretari) ottenuto nella spartingaia interna al Carroccio.

Se, oltre al deputato aronese (ma nativo di Varese, terra di Giancarlo Giorgetti di cui, almeno in passato, si considerava sodale), il Piemonte incasserà un altro posto sarà con l’azzurro Roberto Pella, attualmente presidente della commissione speciale. Per il parlamentare biellese paracadutato nel più sicuro collegio di Moncalieri, uno dei dioscuri (insieme a Roberto Rosso) del neoministro Paolo Zangrillo nella sua veste di coordinatore regionale di Forza Italia, la nomina è legata alla decisione della premier se tenere per Fratelli d’Italia o cedere al partito di Silvio Berlusconi la presidenza della Bilancio a Montecitorio. Per il resto, nel borsino azzurro ad ora ci sono i nomi di Francesco Battistoni (Agricoltura alla Camera) e Stefania Craxi riconfermata alla commissione Esteri di Palazzo Madama. Ma pare essere proprio il partito del Cav quello più travagliato nelle trattative che probabilmente andranno avanti fino all’ultimo per far combaciare tutti gli incastri in tempo per il voto di mercoledì.

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