EDILIZIA SANITARIA

Ospedali, la Regione batte cassa: prestiti Cdp per la progettazione

L'annuncio in aula durante la discussione sull'assestamento di bilancio. Una strada che dilata ulteriormente i tempi per la costruzione delle sei nuove strutture previste in Piemonte. Gallo (Pd): "Prima di un anno non si parte" - DOCUMENTO

C’è il protocollo d’intesa, la foto opportunity con i sindaci e le autorità locali, una nota ufficiale per dare solennità all’annuncio, naturalmente l’immancabile post sui social. Insomma, c’è tutto ciò che serve per fare un nuovo ospedale, mancano solo i soldi. Ed è ciò che è emerso oggi in Consiglio regionale, ventiquattr’ore dopo la firma del protocollo d’intesa sulla nuova struttura sanitaria di Saluzzo-Savigliano-Fossano. È stato il numero uno del Pd a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo a chiedere conto dei finanziamenti a fronte del profluvio di dichiarazioni entusiastiche di ieri e solo a quel punto l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha parlato dell’imminente presentazione di un emendamento il cui contenuto è stato svelato dal capogruppo della Lega Alberto Preioni: una procedura che autorizza le Asl a chiedere un finanziamento per la progettazione a Cassa depositi e prestiti. E così i tempi si dilatano ulteriormente: “Prima di un anno, un anno e mezzo non partiranno i progetti” allarga le braccia sconsolato Gallo.

Il 18 gennaio il Consiglio regionale ha approvato una delibera (QUI) che prevede la realizzazione di sei nuovi ospedali: Maria Vittoria di Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Ss. Antonio e Biagio di Alessanria, Santa Croce e Carle di Cuneo. Per tutti si ipotizza la realizzazione attraverso finanziamenti Inail che ammontano complessivamente a 1,28 miliardi. Resta a carico della Regione il progetto, l’acquisizione delle aree e gli arredi interni. Solo la progettazione si stima costi il 10% dell’intero piano e quindi parliamo di quasi 130 milioni di euro. Che a oggi, al netto di tutti gli strombazzamenti, non ci sono. Motivo per cui Gallo derubrica a “folclore” l’ennesimo annuncio del governatore Alberto Cirio e dell'assessore Luigi Icardi su Savigliano. Certo, lì almeno si è individuata un’area dove costruire a differenza di molti altri ospedali coinvolti in questo maxi piano di edilizia sanitaria, ma non c’è nulla di più.

Sul nuovo Maria Vittoria, per esempio, c’è un pezzo del Pd di Torino che si è già detto contrario all’ubicazione, in un’area all’interno del Parco della Pellerina, individuata dalla Regione; sull’ospedale dell’Asl To5, contenuto nella delibera della passata legislatura che aveva individuato la sede nell'area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, l’assessore Icardi ha bloccato tutto, poi commissionato qualche approfondimento e infine deciso che sarà a Cambiano, ma ancora non lo ha comunicato ufficialmente, evidentemente preoccupato che qualcuno possa prendere male questa decisione. Nel Canavese il ballottaggio è tra l’area ex Montefibre di Ivrea e l’area Ribes di Pavone. Le camarille locali finora hanno tenuto bloccato ogni progetto, mentre nel Vco, per non scontentare nessuno, Icardi e Preioni sono riusciti a far saltare il nuovo ospedale di Ornavasso progettato dalla vecchia giunta.

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