PALAZZI ROMANI

Crosetto col bazooka contro la Bce. Calenda: "Demenziale e pericoloso"

Duello al fulmicotone tra il ministro meloniano e il leader di Azione. A colpi di tweet si sfidano sugli interventi della Banca centrale europea nel contrasto all'inflazione. "Fai demagogia", si difende il gigante di Marene. "Sembri Borghi" replica il Churchill dei Parioli

Duello al fulmicotone a colpi di tweet tra Carlo Calenda e Guido Crosetto. A scatenare la diatriba l’affondo del ministro della Difesa alla Banca centrale europea: «Le condizioni economiche del Paese rischiano di peggiorare se verranno a mancare le “tutele esterne” che hanno aiutato negli ultimi anni – ha detto in un’intervista a Repubblica –. Per questo fatico a comprendere le ragioni che hanno spinto la Bce a cambiare politica sugli acquisti dei titoli di Stato europei, in un momento già economicamente molto complesso, per certi versi drammatico, come quello che sta attraversando il mondo e l’Ue in particolare». Affermazioni contestate dal leader di Azione, che su Twitter attacca l’esponente di governo: «Questa intervista di Guido Crosetto è demenziale e pericolosa. Demenziale da un punto di vista tecnico – la Bce deve contrastare l’inflazione che mangia i salari e le pensioni – pericolosa perché riesuma tutto l’arsenale di fesserie sovraniste antieuropee. Sembra Borghi», riferendosi al parlamentare leghista Claudio Borghi, uno dei principali suggeritori della salviniecomics.

La reazione di Crosetto non si è fatta attendere: «Forse hai sacrificato l’obiettività alla demagogia. Oppure ti sei fermato ai titoli. Intanto non ho parlato degli strumenti usati per combattere l’inflazione ma di un’altra decisione, quella degli interventi sui titoli. Poi, se vuoi essere serio, argomenta: i temi si discutono». Calenda ha replicato ulteriormente: «L’intervento su titoli, peraltro largamente previsto, ha lo stesso effetto. Come sai la protezione su spread è garantita da uno schema sostitutivo. La critica populista all’indipendenza dei tecnocrati è una roba pericolosa per il Paese se fatta da un ministro».

Nella contesa è intervenuto anche il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, attaccando Crosetto, che «torna oggi a polemizzare con la Bce. Che esprima contrarietà alle specifiche scelte di politica monetaria dell’Eurotower che amplificherebbero la crisi può essere giusto o più probabilmente sbagliato e più o meno opportuno per un ministro che non è un “libero cittadino” e sta nel governo la terza economia dell’Euro. Il punto che però non può essere lasciato cadere dell’intervista di oggi del ministro della Difesa è il suo attacco deciso all’indipendenza della Bce dalla Commissione europea e dai governi nazionali – prosegue Della Vedova –. Su questo è bene che Giorgia Meloni si pronunci subito e con nettezza: il governo italiano punta a mettere in discussione i principi di autonomia e indipendenza fondativi della Bce oppure li difende? Considero la prima ipotesi sbagliata in via di principio e semplicemente autolesionista per il nostro paese ma se l’ipotesi fosse la seconda, cioè la difesa dell’autonomia e indipendenza della Bce, che senso politico hanno questi continui attacchi alle scelte e al funzionamento dell’istituzione decisiva per la nostra stabilità finanziaria?».

Insomma, un altro passo falso del gigante di Marene, peraltro bocciato da tutti gli economisti, che qualche settimana fa aveva scatenato un putiferio minacciando, sempre dalle colonne di un giornale, di usare il machete “contro chi nelle amministrazioni pubbliche si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese”. Un modo perlomeno singolare di interloquire con le alte burocrazie dello Stato, soprattutto quando è chiaro che il vero obiettivo è quello di sostituire con dirigenti più allineati gli attuali vertici di molti ministeri ed enti. A partire dal direttore del Tesoro, Alessandro Rivera, che Meloni ha messo nel mirino.

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