PALAZZO LASCARIS

Regione, il centrodestra non ha i numeri

Chi è fuori a chiacchierare, chi a casa con la febbre chi in altre faccende affaccendato e così per l'ennesima volta salta il numero legale nel Consiglio regionale del Piemonte. Preioni (Lega) batte i pugni e se ne va. Bongioanni (FdI): "Ci vorrebbe più rispetto"

Una volta erano “segnali politici” ora semplice sciatteria. Salta per l’ennesima volta il numero legale in Consiglio regionale del Piemonte, il capogruppo della Lega Alberto Preioni batte i pugni sul suo banco e se ne va indispettito anche perché la maggioranza si è ritrovata a ranghi ridotti proprio su un suo ordine del giorno sui transfrontalieri. Quando si riesce a rinserrare le fila lui ormai se n’è andato e così il presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia non può far altro che prenderne atto e chiudere anzitempo la seduta.

“Forse ci vorrebbe un pizzico di rispetto in più per le istituzioni, con quello che guadagniamo dovremmo riuscire almeno a garantire la presenza in aula per pigiare un bottone” dice il numero uno di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni. È la fotografia di un centrodestra sfilacciato, con il primo partito della coalizione che fatica a tenere in Aula i suoi anche quando in votazione c’è un provvedimento che interessa il suo capogruppo. Al momento della conta pare che l’azzurro Francesco Graglia fosse fuori dall’aula per un appuntamento, lo stesso dicasi dell’assessora leghista Chiara Caucino, assenti giustificati altri due esponenti del Carroccio – Valter Marin e Riccardo Lanzo – a letto con l’influenza, oltre a una serie di altri assessori in altre faccende affaccendati. E dire che a mezzogiorno avevano già sospeso la seduta con un’ora di anticipo per la riunione di maggioranza, ma non è servito a nulla. “Questo dimostra l’importanza del consigliere supplente nella riforma dello Statuto” prosegue Bongioanni. Anche candidare persone più ligie potrebbe aiutare.

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