Povertà: Torino, nelle mense crescono anziani e persone sole

Nelle 13 mense sociali di Torino, dove ogni giorno vengono serviti circa 4mila pasti, "il numero di persone senza dimora non è più quello preponderante. Sono aumentate altre tipologie di utenti, quasi tutte persone sole o anziane, mentre in alcune mense, in particolare quelle festive, anche intere famiglie con figli minori". A delineare un quadro delle povertà nel territorio di riferimento della Caritas diocesana torinese, il direttore Pierluigi Dovis, che ha illustrato oggi in Commissione Sanità e Servizi sociali del Comune l'attività dell'ente assistenziale. Fra le nuove povertà, Dovis ha citato il caso "tutto torinese, degli anziani soli, in aumento", ma anche i working poor e l'aumento di richieste alla Caritas da parte di lavoratori autonomi e del commercio. Altro tema, quello dei "minori in povertà educativa, che significa la difficoltà a recepire la formazione, e sono sempre di più i giovani di famiglie povere che non riescono a stare al passo neanche della scuola professionale. Altri problemi dei giovani legati alla povertà - ha aggiunto - quello del disagio psichico e della non autosufficienza". Fra i servizi della Caritas Dovis ha ricordato le 16mila persone che ogni anno prendono contatto con l'ente, la maggior parte attraverso il centro di ascolto 'Le due Tuniche', i due co-housing, con i quali dal 2013 sono state accompagnate oltre 400 famiglie e la casa accoglienza ad accesso diretto per donne con gravi problemi, sole o con figli, che ogni anno dà rifugio a una trentina di loro.

print_icon