FINANZA & POTERI

Crt, giudici di parte infiammano lo scontro Palenzona-Quaglia

All'endorsement "irrituale" (e con gaffe) degli ex magistrati Soprano e Terzi per la riconferma del presidente uscente replica Bonadeo, luogotenente di Big Fabrizio: "Una sortita che pregiudica la candidatura unitaria da voi auspicata". Duello a colpi di mail

La volata per la presidenza della Fondazione Crt si avvicina e i gregari dei due sfidanti fanno da apripista, schiacciando sui pedali e prendendosi a spallate tra qualche bizzarra e improvvida sbandata. È diventato un caso (e chissà che non vi fosse anche questo tra le finalità) la mail con cui i due ex magistrati componenti il Consiglio di Indirizzo, Arturo Soprano e Massimo Terzi, abbandonando la più volte rivendicata (e ostentata) posizione di neutralità rispetto alla contesa, si schierano per una riconferma dell’attuale presidente Giovanni Quaglia. Giudici di parte, verrebbe da dire.

Premesso che alle toghe in pensione, nel loro ruolo all’interno dell’ente non è certo richiesta la terzietà, è piuttosto la forma (e pure la sostanza) della loro esternazione ad aver suscitato stupore e qualche perplessità. A partire dall’incipit in cui sottolineano come “da oltre un anno organi di stampa pubblicano articoli che direttamente o indirettamente collegati a tale scadenza (l’elezione del presidente, ndr) rischiano di creare un clima di disagio interno e minare dall’esterno l’affidabilità dell’istituzione”. Da qui, si immaginerebbe, il richiamo alla discrezione, al massimo riserbo, alla misura, allo scrupolo di custodire tra le mura del sancta sanctorum di via XX Settembre questioni così delicate. No, esattamente il contrario: “Riteniamo di dover anticipare fin da ora in modo pubblico e quindi assolutamente trasparente che ove fossero ufficialmente confermate le due attuali candidature”, scrivono dando corda proprio a quelle indiscrezioni tanto deprecate. Per di più rimediando una gaffe sulla storia della fondazione. E già perché dopo aver citato Quaglia si riferiscono a Fabrizio Palenzona come il “già presidente della Fondazione”, quando il banchiere di Tortona mai ha presieduto la Crt. Forse sarebbe bastato dare un’occhiata ai predecessori di Quaglia, non molti in verità (due: Andrea Comba e Antonio Maria Marocco), per evitare lo svarione. Confermato nel successivo passaggio in cui si osserva come “entrambi i candidati in occasione dei rispettivi mandati abbiano dato prova di efficienza, di capacità e di laboriosità”.

Ma c’è di più e, agli occhi di alcuni, di peggio dell’inciampo. Tornando al nocciolo della questione, Terzi e Soprano scrivono che “la nostra preferenza sarebbe univocamente orientata per la conferma dell’attuale presidente”. Sottolineano pure come la situazione porti a ritenere “doverosa una scelta che consenta di privilegiare l’interesse primario della Fondazione a una continuità e una stabilità di gestione, piuttosto che a un mutamento sostanzialmente acritico e immotivato che darebbe all’esterno soltanto una falsa immagine di problematicità e di debolezza”. Dunque schierati apertamente per l’attuale presidente, senza neppure l’ipotesi (coltivata dagli ambienti istituzionali, in primis dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte nei loro rispettivi massimi vertici), di un mandato breve a Quaglia per traghettare verso un allineamento dell’elezione di presidente con quella del consiglio, con l’individuazione di una guida, non necessariamente Palenzona. 

Secondo i rumors i due si sarebbero convertiti sulla via di Damasco (in particolare Soprano) con la promessa di adeguata valorizzazione futura. La reazione alla missiva non si è fatta attendere. Proprio da uno dei consiglieri fedelissimi di Big Fabrizio, Corrado Bonadeo, arriva la spallata alla coppia, decisa a tirare la volata a Quaglia. Bonadeo, nella lettera a sua volta indirizzata a Terzi e Soprano si dice “sinceramente stupito dai contenuti” ed elenca una lunga serie di motivi. Anzitutto, rileva come la lettera in formato telematico sia stata “indirizzata a persone che tutti stimiamo, ma che non hanno nulla a che fare con le competenze decisionali sulla nomina del presidente”. La mail è stata inviata, secondo quanto scrive Bonadeo, al collegio sindacale, al cda, al segretario generale e alla sua vice. Ha da dire anche sulla “vostra posizione di terzietà e di garanzia che ovviamente viene meno comtribuendo a creare, accendere o solo alimentare un presunto scontro che ad oggi non ho mai percepito. Tali azioni – aggiunge il luogotenente di Furbizio – possono proprio pregiudicare la candidatura unica da voi auspicata, rischiando di configurare il primo tassello di fronti contrapposti che credo tutti volessimo evitare”. 

Il consigliere osserva (e fa osservare ai destinatari) che “non mi risulta ci sia una candidatura formale del Cav. Palenzona ad oggi e nenanche una ricandidatura del professor Quaglia, persone entrambe stimabili e credibili”. e qui ha buon gioco Soprano che, nella successiva replica odierna, definisce tutto ciò un “segreto di Pulcinella”, riferendo addirittura di un programma elettorale precisamente veicolato dallo stesso Bonadeo. In quanto al profilo violato di terzietà, dopo una lunga concione sul suo significato, l’ex presidente della Corte d’Appello di Torino sentenzia: “La terzietà s’identifica con l’attitudine a farsi guidare nelle proprie decisioni soltanto dalla Legge e dalla propria coscienza. È questa terzietà che ha caratterizzato la scelta elettorale fatta, del resto, apertamente e non equivocamente”. Al contrario di chi – questa è l’accusa rivolta ai palenzoniani – ha promosso “clandestinamente, una non trasparente campagna elettorale”.

Ammette Soprano di essere incorso in errore, attribuendo a Palenzona la presidenza della Crt nel passato, “ma credo che la notizia abbia scarsa incidenza sull’esito della valutazione”, una “svista”, uno sbaglio “veniale, di poco conto”, probabilmente originato dal fatto che Palenzona è stato anni addietro vicepresidente di Unicredit, “istituto bancario che è strettamente legato alla Fondazione e che siede nel medesimo stabile di via XX Settembre 31 di Torino, ove insistono gli Uffici di FCRT”. Cortocircuiti toponomastici.

E mentre Bonadeo chiosa con il deciso non avallo della posizione assunta dai due ex magistrati e l’invito a tutti “a una seria e pacata riflessione”, appare ormai chiaro come al netto delle formalità, siamo in piena guerra. Palenzona che ieri dopo aver incontrato Quaglia, cercando di dissuaderlo dai propositi della ricandidatura, è salito al piano nobile di Palazzo civico, per quella che da dall’inner circle del sindaco definiscono nulla di più di una visita di cortesia, pare intenzionato a tirare dritto. Quaglia che oggi ha respinto la proposta avanzata da Stefano Lo Russo di convergere sul notaio Andrea Ganelli, resiste alle lusinghe (il camionista di Tortona pare gli abbia prospettato più di una onorevole exit strategy) e all’usura dell’età, sperando che in nome della “concordia istituzionale” (e dell’assenza di alternative “oggi” praticabili) gli venga consentito un secondo giro di giostra. Se non completo almeno mezzo, se non mezzo almeno di un anno.

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