LA SACRA RUOTA

Stellantis continua a sfoltire: altre 2mila uscite volontarie

Firmata l'intesa con le sigle sindacali (tranne la Fiom). Prosegue l'emorragia di personale nelle fabbriche ex Fiat d'Italia. I metalmeccanici Cgil denunciano: "Dal 2021 già persi 7mila posti". Preoccupazione per lo stabilimento di Mirafiori

Stellantis continua a sfoltire la sua forza lavoro in Italia e con l’arrivo dell’auto elettrica sarà sempre peggio. Oggi è stato siglato un nuovo accordo quadro con i sindacati per le future uscite incentivate con il criterio esclusivo della non opposizione, che esclude dunque la possibilità di esuberi coatti. Resta il fatto che ci saranno ulteriori tagli. L’intesa riguarderà al massimo 2mila uscite, pari a circa il 4,4% su un’occupazione totale nello Stivale di circa 47mila persone, e sarà operativa fino al 2023. Le misure si rivolgono in ogni caso solo a determinate mansioni, per lo più fra gli indiretti alla produzione, cioè gli operai che non sono sulle linee produttive, come i magazzinieri o gli addetti alla logistica.

L’accordo è stato sottoscritto da Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr. Resta fuori la Fiom: “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a proseguire su questa strada in assenza di un piano che preveda la rigenerazione dell’occupazione” ha detto Simone Marinelli, coordinatore nazionale auto per la Fiom Cgil. Un piano che non ci sarà mai soprattutto se i motori elettrici, costituiti di fatto da una batteria, presto prenderanno il posto di quelli endotermici.  

A coloro che agganciano la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda dell’età: 24 mensilità (minimo 55mila euro) più 30mila per chi ha almeno 50 anni; 18 mensilità più 30mila euro per chi ha fra 45 e 49 anni; 12 mensilità più 20mila euro per chi ha fra i 40 e i 44 anni; 6 mensilità più 20mila euro per chi ha tra 35 e 39 anni. Insomma, Stellantis continua a stanziare soldi per convincere i suoi dipendenti ad andarsene. Non certo un bel segnale, anche in vista del futuro.

Saranno coinvolti gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Enti Centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento, “siamo a quasi 7mila posti di lavoro persi dal 2021” denuncia la Fiom secondo cui le uscite più corpose potrebbero essere proprio nella grande fabbrica di Torino, dove però la direzione aziendale “ha recepito la nostra richiesta di utilizzare l’investimento sulla economia circolare per allestire quante più postazioni è possibile per i lavoratori con ridotte capacità lavorative” fanno sapere le sigle firmatarie dell’intesa.

“Stellantis continua sulla strada della riduzione del personale. Mirafiori è lo stabilimento in cui la fuoriuscita è stata la più corposa in Italia in questi ultimi due anni. Non va bene” attacca anche Edi Lazzi, segretario della Fiom torinese. “Invece di utilizzare le risorse economiche per incentivare i lavoratori ad andarsene, Stellantis dovrebbe usarle per fare investimenti in nuove produzioni di auto e di assunzioni di giovani per rilanciare gli stabilimenti in Italia a partire da Torino e Mirafiori” conclude Lazzi.

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