Piazza S. Carlo: ispettore ps, in Comune parlavo al vento

"Era come se stessi parlando col vento". Gioacchino Lo Presti, ispettore della polizia di Stato, ha riassunto così l'impressione che ebbe nel corso di una delle riunioni che si svolsero in Comune, a Torino, per preparare la serata evento del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo. L'occasione è stata la ripresa del processo d'appello, dove oggi è stato chiamato a testimoniare. Il 3 giugno 2017 durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League si scatenò il panico tra la folla: nella calca vi furono circa 1.600 feriti (in seguito persero la vita due donne). Gli undici imputati, tra i quali figura l'allora sindaca Chiara Appendino, rispondono di disastro e omicidio colposo per le presunte carenze nell'organizzazione e nella gestione. Lo Presti ha fatto riferimento alla riunione del 31 maggio, nella quale rappresentava la Questura e aveva il compito di fare presente le esigenze di ordine pubblico, come il posizionamento di un numero adeguato di transenne ai varchi della piazza per i controlli sulle persone. "Fu - ha ricordato - una cosa un po' strana. Avevo al fianco l'architetto Enrico Bertoletti (direttore dei lavori, già condannato - ndr) e lui non mi parlò mai: si rivolgeva sempre al capo di gabinetto della sindaca, Paolo Giordana. Forse gli stavano antipatici i poliziotti, non so". "Prima della riunione - ha spiegato Gioacchino Lo Presti - Giordana mi aveva detto che non ci potevano garantire un numero sufficiente di steward ai varchi d'accesso perché non avevano disponibilità economiche. Sapevo che purtroppo quell'attività sarebbe ricaduta sulle nostre spalle. Chiesi dunque di considerare la possibilità che uno dei varchi fosse considerato 'di servizio', cioè non aperto al pubblico. Come se avessi parlato al vento". L'ispettore, su richiesta degli avvocati, ha anche ricordato la questione delle bottiglie in vetro: furono i cocci sparsi per la piazza, infatti, a provocare il maggior numero di feriti. "Per quel che riguarda l'ordine pubblico - ha detto - il vetro è un pericolo perche può essere utilizzato come un'arma impropria. Amiat garantì un servizio di pulizia accurato. E una dirigente del Comune affermò che in una 'piazza aulica', quale era piazza San Carlo, la presenza di vetro era già vietata". 

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