POLTRONE & SOFÀ

Donne di Confindustria ai vertici

La cuneese (tra Roma e Londra) Rovere alla presidenza di Poste. Uno stretto legame con Bonomi e col potente sottosegretario Fazzolari. Nel board di Leonardo entra la "ghigliana" Manara (già presidente di Cim Novara) voluta da Lo Russo a InfraTo

È un Piemonte tinto di rosa quello che emerge dalla prima infornata di nomine ai vertici delle più importanti società di Stato. Su tre designazioni di altrettanti piemontesi, due sono donne di cui una, Silvia Rovere, nel ruolo apicale di presidente di Poste. Oltre a lei e a Paolo Marchioni nominato nel cda delle medesima società, dal Piemonte entra nel gotha delle grandi partecipate anche Cristina Manara che siederà nel board di Leonardo, unica società in cui si registra una prevalenza maschile a dispetto della parità di genere rispettata in tutte le altre.

La “signora del mattone”, Rovere, 52 anni, nata a Caraglio nel Cuneese, laurea in Economia all’Università di Torino, vanta un’esperienza ventennale nel private equity e nella finanza immobiliare. Presidente di Assoimmobiliare (branca di Confindustria, con il cui presidente Carlo Bonomi la neopresidente di Poste ha un solidissimo rapporto) nel 2020 ha fondato Sensible Capital Srl. Un passato al vertice di Morgan Stanley Sgr, dal 2003 al 2005 è stata cfo di Patrimonio dello Stato, seguendo il programma dei fondi immobiliari pubblici e la valorizzazione dei beni immobili dello Stato.

Carriera tra Roma e Londra, è stata tra i primi a introdurre in Italia il social housing, moglie dell’amministratore delegato di Bnl Andrea Munari, alle sue iniziative in questi anni si sono sempre visti molti esponenti del centrodestra, soprattutto di leghisti come l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi e Giulio Centemero. Rumors romani indicano però come dietro alla sua ascesa al vertice di Poste ci sia (anche) il rapporto strettissimo con il potente sottosegretario di Palazzo Chigi, il meloniano di ferro (e ascoltato consigliere della premier) Giovan Battista Fazzolari. Densa anche la sua attività accademica: dal Dipartimento di Economia Politica a quello di Diritto Commerciale della facoltà di Economia di Torino, poi al Centro Einaudi, così come alla Bocconi, Rovere è anche componente del comitato direttivo del think tank Res Pubblica.

Maggiori legami, anche attuali, con il territorio di nascita per l’altra piemontese in questo primo e più importante risikoe. Nata a Pinerolo nel 1978, Manara, già presidente dell’Interporto di Novara, dirigente di Confindustria Piemonte, tra le prime nomine fatte dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo per il board di InfraTo, politicamente è vicina a Fratelli d’Italia e in particolare all’ex parlamentare Agostino Ghiglia. Nel suo curiculum, tra i vari incarichi, anche quello di vicepresidente di UIRNet, il soggetto attuatore unico e sviluppatore per il Mit della Piattaforma Logistica Nazionale digitale, analogo ruolo in Sito Logistica, componente in Eusalp, membro della commissione di gara per le Olimpiadi Torino 2006,.Si è laureata a pieni voti in Architettura e poi ha conseguito un master in Progettazione Urbanistica.  

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