GRANA PADANA

Lega, la cassa a un condannato. Congressi regionali in estate

Salvini nomina nuovo tesoriere del partito Di Rubba, il commercialista lombardo condannato in primo grado a 5 anni e con interdizione dai pubblici uffici per peculato. Le assise di giugno riconfermeranno Molinari alla guida del Carroccio piemontese

È più di un fulmine a ciel sereno, è un tuono che rimbomba nel salone di via Bellerio e, con il tam tam in tutti gli ambienti della Lega. Alberto Di Rubba, il commercialista lombardo condannato in primo grado a 5 anni e con interdizione dai pubblici uffici per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano acquistato dalla Fondazione Lombardia Film Commission, di cui Di Rubba era vicepresidente, e con cui sarebbero stati drenati 800 mila euro di fondi pubblici, è il nuovo amministratore del partito.

La scelta fatta da Matteo Salvini per sostituire Giulio Centemero nella tenuta dei conti del partito sta provocando più di un mal di pancia anche ai massimi vertici. L’imbarazzo è evidente, anche se lo stesso Centemero è stato nel marzo 2022 condannato per finanziamento illecito a 8 mesi di reclusione per una vicenda risalente al 2016. Del resto a Di Rubba è già stato assegnato analogo incarico per il gruppo parlamentare del Senato, mentre solo la resistenza del presidente dei deputati Riccardo Molinari ha impedito di fare il bis a Montecitorio nel posto che poi sarebbe andato a Roberto Simonetti.

La vicenda che ha portato alla condanna, con rito abbreviato, in primo grado per Di Rubba risale ad alcuni anni fa e ruota alla compravendita di un capannone. Per il gup, Di Rubba insieme al collega e coimputato Andrea Manzoni, non avrebbe rinunciato neppure a depistaggi, come la mediazione, inesistente, per l'acquisto di un terreno finalizzato a mascherare il denaro pubblico ricevuto. Nelle motivazioni della sentenza si legge tra l’altro che "un capannone come quello di Cormano, in una zona di scarso pregio e con il tetto pieno di amianto, aveva ben poco mercato. (...) Solo la decisione degli imputati legati a Lombardia Film Commission di comprare proprio quel capannone per le finalità personali emerse nelle indagini e cioè quelle di procedere ad una spartizione dopo aver posto in essere l'artifizio della vendita ad Andromeda per annullare il debito erariale, ha dato al capannone un immediato e concreto valore commerciale”.

Vicenda processuale ancora aperta, certamente. Tuttavia sull’opportunità di una nomina come quella decisa oggi dal segretario non possono esservi che parecchi e motivati dubbi. Gli stessi che, con l’aggiunta di non poco nervosismo, serpeggiano tra alti dirigenti del Carroccio.

“Altri partiti litigano o si dividono, noi cresciamo e diamo voce ai militanti'”. Apparentemente non toccato dalle reazioni interne alla nomina di Di Rubba, Salvini ostenta, numeri alla mano, una crescita forte e costante degli iscritti, ma anche un’attività sul territorio, storico core business della Lega, che vede già un centinaio di feste organizzate per l’estate. E sempre in estate, da giugno, partiranno i primi congressi regionali, tra cui quello del Piemonte.

Terminato poco prima delle 15, il consiglio federale ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei capigruppo al Senato e alla Camera Massimiliano Romeo e Molinari, del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e da remoto il riconfermato governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Al centro delle discussioni, il risultato delle ultime elezioni regionali e il punto sulle prossime amministrative in programma il 14-15 maggio (con un’appendice il 28 e 29 in Sicilia e Sardegna). La Lega, come annunciato da Salvini, che ha fissato la prossima riunione in via Bellerio al 2 maggio, sarà presente in 300 comuni, mentre sono 50 i sindaci uscenti. Per quanto riguarda il rapporto con gli alleati e, in particolare con la presidente del consiglio, Salvini in un passaggio del suo intervento ha espresso “grande soddisfazione per le nomine dei colossi di Stato”, rimarcando come “abbiamo confermato la piena sintonia con Giorgia e Silvio”.

Il summit di via Bellerio è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sul dossier autonomia, mai ammainato vessillo leghista affidato nel tormentato percorso al ministro Roberto Calderoli. Tra i temi principali e identitari per il partito di Salvini, toccati oggi, anche la riforma del sistema elettorale delle Province col ripristino dell'elezione diretta del presidente. Ma è quella crescita di iscritti, insieme ai prossimi congressi, a tenere la scena.

“Una crescita che stiamo percependo in maniera forte da un po’ di tempo – conferma il segretario provinciale di Novara Massimo Giordano – e che è dovuta soprattutto al pragmatismo dei nostri amministratori locali”. Quanto al congresso regionale, “dove non ci saranno problemi”, come aggiunge ancora Giordano sottintendendo la candidatura unica dell’uscente Molinari, è previsto si tenga all’inizio dell’estate. Si attendono ancora le assise provinciali di VercelliVerbano-Cusio-Ossola e Canavese, poi il Carroccio piemontese verrà riaffidato, senza soluzione di continuità, al capogruppo a Montecitorio, che dopo le elezioni era parso (e i segnali in tal senso erano forti) dovesse occupare lo scranno più alto della Camera andato poi, invece, a Lorenzo Fontana con innegabile delusione del parlamentare alessandrino, già acciaccato dalla sconfitta patita alle comunali della sua città. Toccherà a lui continuare a condurre la Lega verso le regionali del prossimo anno, con il non facile obiettivo di contenere l’alleato meloniano. “Se il trend di iscrizioni e partecipazione continuerà così – osserva un navigato politico come Giordano – il distacco rispetto a Fratelli d’Italia potrebbe ridursi di molto”.

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