RISIKO DELLE UTILITY

Dopo Egea pure un inceneritore, A2a alla conquista del Piemonte

Presentato il nuovo progetto per l'impianto di smaltimento rifiuti a Cavaglià. Il presidente della multiutility lombarda incontra il sindaco di Novara Canelli e l'assessore regionale Marnati. La Lega strizza l'occhio a Milano mentre Iren deve difendere il suo mercato domestico

A2a non ha abbandonato il progetto per un impianto di smaltimento dei rifiuti speciali a Cavaglià anzi resta convinta della necessità di realizzare un inceneritore laddove già gestisce una discarica e un bioreattore per la produzione di energia elettrica oltre alla stazione di trasferimento intelligente in grado di trattare fino a 120mila tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani. Dopo lo stop di settembre, che aveva fatto esultare qualche ambientalista distratto, l’azienda lombarda ha presentato a dicembre il nuovo progetto e in questi giorni sta intensificando i contatti ai massimi livelli istituzionali per ottenere il via libera. In fondo nel piano rifiuti della Regione è stata già messa nero su bianco la necessità di costruire un secondo impianto o, in alternativa, di implementare il termovalorizzatore di Torino, gestito da Iren, con una quarta linea che porterebbe le tonnellate di rifiuti smaltite dalle attuali 550mila a 750-800mila, la capacità che servirebbe al Piemonte per essere indipendente.

Nei giorni scorsi c’è stato un incontro riservato tra il sindaco di Novara Alessandro Canelli, l’assessore all’Ambiente della Regione Matteo Marnati (pezzi da novanta della compagine leghista piemontese) e il numero uno della multiservizi bresciana Marco Patuano. A organizzarlo, secondo fonti consultate dallo Spiffero, sarebbe stato Franco Smerieri, presidente onorario della Pro Vercelli, amministratore delegato di Asrab, azienda di smaltimento rifiuti di Biella con sede proprio a Cavaglià e soprattutto dirigente di A2a. Il tema al centro del vertice è stato proprio l’impianto di Cavaglià per il quale l’azienda ha presentato alla fine dello scorso anno un nuovo progetto con relativa Valutazione di impatto ambientale. Tra i sindaci della zona non mancano le riserve, le associazione ambientaliste già hanno sfoderato bandiere e cartelli, ma a livello istituzionale il dialogo prosegue anche se difficilmente la Regione prenderà una decisione su un tema così sensibile nell’ultimo anno di legislatura prima delle elezioni. Più facile che continui a vivacchiare lasciando su chi verrà l’onere della decisione.

Intanto, però, quel che appare evidente è il crescente interesse di A2a per il Piemonte, nell’ambito di una strategia aziendale espansionistica che mira a sfidare Iren proprio sul suo territorio. L’acquisizione di Egea, multiservizi di Alba con 300mila clienti in tutta Italia di cui la stragrande maggioranza nel Cuneese, a Brescia già la considerano cosa fatta, mentre nell’area nord-orientale della regione Cavaglià può diventare il baluardo dal quale partire per ampliare il proprio business verso quelle province che già si sentono un po’ lombarde, come Novara e Vercelli. Intanto si moltiplicano le paginate pubblicitarie sui principali quotidiani regionali per far circolare un marchio che anche al di qua del Ticino potrebbe presto diventare popolare.

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