REGIONE PIEMONTE

Addio a corso Regina (e a Minola)
Sanità, nuovo direttore al grattacielo

Domani ultimo giorno nella vecchia sede, dal 5 giugno gli uffici occuperanno due piani al Lingotto. Agli sgoccioli il bando per la guida del settore. Pochissime le candidature, resta in pole Sottile (Candiolo) col probabile disco verde dei Fratelli d'Italia

Ultimi giorni per Mario Minola alla direzione della Sanità piemontese. Ma a lasciare lo storico complesso di corso Regina Margherita non sarà soltanto il manager novarese che stamane, tra un brindisi e una pacca sulle spalle ha salutato collaboratori e carriera nel settore pubblico, mentre in quello privato, quasi certamente lombardo, pare troverà alternativa ai non ambìti giardinetti. 

Domani sarà, infatti, l’ultimo giorno in cui il vecchio palazzo del Buon Pastore sarà sinonimo del governo sanitario del Piemonte. Si chiuderà per sempre il cancello e nel corso di una settimana in cui l’attività degli uffici proseguirà in smart working si procederà al trasloco nel grattacielo della Regione. Due piani, il 24esimo e il 25esimo ospiteranno assessorato, direzione e tutti i settori di quello che è il comparto di maggior rilievo, non solo per quanto concerne il peso sul bilancio, della politica regionale.

La ripresa dell’attività di tutti gli uffici nella nuova sede è fissata per lunedì 5 giugno, ma bisognerà aspettare probabilmente ancora qualche settimana per l’arrivo di colui che succederà a Minola, il cui mandato scade formalmente martedì prossimo. A prendere, sia pure per un breve periodo, il sui posto sarà il vicario Franco Ripa, mentre da quel poco che filtra da corso Regina dove si stanno preparando gli scatoloni risulta che gli aspiranti al ruolo di direttore siano davvero pochi, per contare le manifestazioni di interesse accompagnate dai curricula basterebbero le dita di una mano. Di nomi non ne saltano ancora fuori, anche se quello che continua ad essere il favorito sulla carta in cui si allunga la lista dei sostenitori resta quello di Antonino Sottile, attualmente direttore generale dell’Istituto di Candiolo.

Senza poter escludere la sorpresa di un papa straniero, ovvero un manager in arrivo da oltre i confini regionali magari suggerito dalle alte sfere dei Fratelli d’Italia che hanno figure di peso e potenti al ministero della Salute, l’ipotesi Sottile che resta la prima per il presidente Alberto Cirio ed accolta più che favorevolmente dall’assessore Luigi Icardi avrebbe visto allargarsi la strada anche da parte di chi non aveva nascosto perplessità, o addirittura contrarietà.

Proprio il partito di Giorgia Meloni che è riuscito a far inserire nella delibera di nomina la verifica di metà mandato, subordinando la conferma dopo i primi diciotto mesi alla valutazione di una serie di obiettivi, nelle ultime ore pare meno rigido nei confronti del direttore dell’Irccs di Candiolo. La possibilità, per la futura giunta, di non confermare il nuovo direttore al giro di boa garantirebbe a FdI quello spazio di manovra che i meloniani intendono utilizzare all’inizio della prossima legislatura sulle nomine, a partire da quelle più importanti.

Nella probabile apertura, o comunque nell’essere disposti a non fare muro rispetto alla figura che Cirio vorrebbe alla direzione della sanità, nei ragionamenti “fraterni” ci sarebbe anche più di un pizzico di strategia. Ben sapendo che in poco più di un anno e con la campagna elettorale di mezzo chiunque non potrà fare più di tanto per i risolvere i moltissimi problemi ed emergenze che segnano negativamente la sanità, i meloniani opterebbero per lasciare a Cirio e Icardi la scelta del nuovo direttore, rimandando di poco più di un anno il momento in cui calare la carta in una partita che non si gioca sull’ultimo scampolo del quinquennio, ma su una legislatura appena incominciata.

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