PALAZZI ROMANI

Il flipper manda in tilt Montecitorio.
Lepri potrebbe tornare alla Camera

A rischio una trentina di parlamentari tra cui Roccella, Bossi e Speranza. Possibile conseguenza del riconteggio delle schede. L'esponente cattodem soffierebbe il posto a Montaruli che però rimarrebbe comunque onorevole grazie al plurinominale

Stefano Lepri, uno dei “trombati” eccellenti alle ultime elezioni politiche torna a sedersi sullo scranno a Montecitorio? È quanto, verosimilmente, auspica l’esponente cattolico del Pd, il cui nome è tra quella trentina di deputati che potrebbero subentrare a seguito del riconteggio delle schede. Lepri soffierebbe il posto all’avversaria nel collegio Piemonte 2, Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), la quale però rimarrebbe comunque in parlamento recupererebbe il seggio nel collegio plurinominale Piemonte-P01 nella lista di FdI togliendolo a Marco Perissa il quale, a sua volta, risulterebbe eletto nel collegio plurinominale Piemonte-P02 ai danni di Immacolata Zurzolo che così dovrebbe lasciare la Camera.

A prospettare questo piccolo terremoto è Il M5s secondo cui, dopo oltre 8 mesi dal voto, c'è la possibilità di un ribaltamento del risultato in almeno 13 collegi che hanno avuto un esito sul filo. I pentastellati lanciano l’allarme sulle possibili conseguenze del via libera in Giunta delle elezioni della Camera all’emendamento della maggioranza che chiede che vengano considerate valide, ai fini di eventuali ricorsi, anche le schede annullate perché l’elettore ha messo la croce su più liste della stessa coalizione. Il braccio di ferro sulla questione va avanti da tempo e martedì si terrà il voto.

Intanto, spunta uno studio commissionato dal partito di Giuseppe Conte sugli effetti di una scelta in questo senso dell’organismo parlamentare. In base allo studio i nomi dei parlamentari col seggio a rischio sono oltre trenta e in alcuni casi anche big come la ministra Eugenia Roccella o l’ex titolare della Salute al tempo del Covid Roberto Speranza o ancora il Senatur Umberto Bossi.

Ma il centrodestra va all’attacco accusando i pentastellati di fare disinformazione. “È una informazione artatamente falsa e falsificata e devo dire che assume toni grotteschi. Il tema è limitato a quattro ricorsi negli uninominali”, taglia corto Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia in giunta e presentatore dell’emendamento. Tra l’altro, puntualizza Pittalis, “tutto parte da una iniziativa di M5s nella scorsa legislatura”.

La vicenda parte da un ricorso, presentato dall’azzurro Andrea Gentile e riguardante un collegio uninominale in Calabria vinto per 482 voti dalla pentastellata Anna Laura Orrico. Ma un riconteggio delle nulle nel senso chiesto dalla maggioranza, secondo lo studio M5s, potrebbe farle perdere il collegio in favore dell’esponente di FI. Orrico non perderebbe, però, il seggio visto che risulterebbe eletta al plurinominale Calabria-P01 ai danni della collega Elisa Scutellà. È il cosiddetto meccanismo del “flipper” dalle conseguenze difficilmente prevedibili. E che, secondo le analisi del M5s, potrebbe coinvolgere molti parlamentari nei casi in cui i collegi siano stati assegnati con un piccolo scarto di voti.

In questa maniera, sempre stando al dossier potrebbe sperare di rientrare alla Camera l’ex deputata e avvocatessa di Italia Viva Lucia Annibali, candidata in Toscana dove il recupero di appena 85 schede nulle in favore del centrodestra modificherebbe il riparto e avrebbe l’effetto diretto di un seggio in più attribuito al Terzo Polo e un seggio in meno alla coalizione di centrosinistra che perderebbe quello di Marco Simiani del Pd.

Al di là dei possibili paventati effetti c’è da capire, intanto, che cosa accadrà dell’emendamento della maggioranza sulle nulle. Si decide martedì quando la giunta delle elezioni della Camera è convocata al termine dei lavori dell’Aula per votare sulla proposta del centrodestra. E Lepri incrocia le dita.

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