Province, necessarie ma con regole chiare

Se c’è un territorio molto interessato al ritorno delle Province, questo è sicuramente quello della ex Provincia di Torino. E questo per un motivo persin troppo semplice da spiegare. E cioè, in un comprensorio territoriale come quello torinese il ruolo dell’ente Provincia è sempre stato decisivo e qualificante. Per il suo ruolo istituzionale e anche, e soprattutto, per come veniva eletta la sua rappresentanza territoriale e quindi politica. Certo, la contro riforma di Del Rio, pessima e persin incommentabile, ha contribuito a distruggere tutto ciò. E solo per assecondare e cavalcare il populismo antipolitico e demagogico dei 5 stelle. Una pagina triste e decadente a cui, però, adesso occorre porre rimedio. E il progetto del nuovo Governo, sperando che anche l’opposizione non si opponga per ragioni puramente pregiudiziali, coglie nel segno se archivia definitivamente la “schiforma” di Delrio per innescare il ritorno delle nuove Province.

Detto questo, ci sono però almeno due elementi su cui è bene riflettere, come diceva giustamente all’ultimo Consiglio Metropolitano di Torino il sindaco Stefano Lo Russo. Ovvero, le competenze istituzionali del nuovo ente e, soprattutto, il sistema elettorale che sarà scelto per votare la futura classe dirigente.

Sul primo versante non c’è molto da inventare. Le tradizionali competenze delle Province non possono che essere riproposte e riattualizzate. Dalla viabilità all’edilizia scolastica, dall’ambiente al turismo. Insomma, quelle competenze che, storicamente, hanno caratterizzato e qualificato il ruolo delle Province nello scacchiere istituzionale nel nostro paese. Un ruolo che ha permesso ai territori, soprattutto a quelli marginali e più periferici, di essere governati e amministrati con efficienza ed efficacia. E un ruolo che ha permesso alla stragrande maggioranza dei Comuni di non essere semplici punti di rifermento sulla carta geografica, ma luoghi istituzionali che vanno seguiti e governati.

E, in secondo luogo, il sistema elettorale. Certo, forse non è la vera priorità per i cittadini della Provincia di Torino. Ma è altrettanto indubbio che, almeno per quanto riguarda la Provincia, non si debba nuovamente assistere alle fatidiche “liste bloccate” con le candidature decise centralisticamente dai partiti. Dico questo perché proprio le Province avevano, forse, uno dei migliori sistemi elettorali. E cioè, un proporzionale basato sui collegi uninominali. C’era sì la competizione all’interno del proprio partito ma avveniva attraverso la candidatura nei collegi uninominali. Un sistema che permetteva di dare una rappresentanza politica a quasi tutti i territori della provincia di Torino da un lato e, dall’altro, permetteva ai cittadini di scegliersi direttamente il proprio rappresentante.

Ecco perché quando si parla di un giusto e sacrosanto ritorno delle Province non possiamo non prestare una forte e qualificata attenzione al capitolo delle competenze istituzionali e del sistema elettorale. Pena, come ovvio, mettere in campo una riforma dimezzata.

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