LA SACRA RUOTA

Stellantis rifà il look di Mirafiori,
ma per il futuro servono più auto

La palazzina di corso Agnelli cambia i connotati. Sorgerà un "campus green": 200 mila metri quadrati in grado di ospitare 10 mila persone, tra impiegati e addetti alla progettazione. La produzione deve restare la sua forza trainante, avvertono Cirio e Lo Russo

Stellantis investirà per creare un “Green Campus” a Mirafiori. Un investimento previsto tra 150 e 100 milioni di euro. Lo ha annunciato il responsabile globale delle Risorse Umane, Xavier Cherau. Sarà il primo di una serie di tre progetti: avrà una superficie di 200 mila metri quadrati e potrà ospitare 10 mila persone. Sorgerà entro il 2025 nell’area della palazzina di Corso Agnelli. I lavoratori arriveranno metà dall’area ricerca e design, metà dagli uffici centrali. Gli altri due Campus sorgeranno entro il 2026 a Poissy, vicino a Parigi e a Russelsheim vicino a Francoforte, il primo per 10.000 dipendenti e il secondo per 6.000.

L’iniziativa rientra nel programma di Stellantis per la trasformazione dei luoghi di lavoro che mira a rafforzare le funzioni dedicate alla progettazione e agli enti centrali, creando un ambiente di lavoro ambito e adatto alle nuove modalità ibride. “Questo progetto – ha spiegato Cherau – è un esempio chiaro di ciò che abbiamo in mente per l’Italia. Abbiamo l’obiettivo di creare un ecosistema nuovo, in modo da migliorare la collaborazione piena dei soggetti che lavorano nell’azienda. Il nome Green Campus non nasce a caso: ha nella componente Green una doppia E maiuscola – Environment e Employees – perché vogliamo creare un ambiente più incentrato sull’umano, dove l’esperienza per il lavoratore sia più flessibile e conviviale, con il giusto equilibrio fra tempi di vita e tempi di lavoro. L’obiettivo è quello di sfruttare al meglio i momenti di condivisione, che sono quelli di maggiore creatività. Ma vogliamo anche uno spazio che sia rispettoso dell’ambiente, per arrivare presto alla neutralità carbonica”. L’obiettivo è quello di “diventare il primo produttore di auto neutro dal punto di vista della produzione di carbonio entro il 2038. Nel nuovo spazio di Mirafiori ci saranno pannelli fotovoltaici e ventilazione a bassissimo consumo di energia. Le soluzioni architettoniche saranno studiate per una ottimale efficienza climatica degli interni. E gli spazi verdi, che contribuiscono alla regolazione termica, saranno generosamente distribuiti non solo all’esterno ma anche all’interno della struttura. Questo impegno testimonia il nostro approccio all’Italia, dimostrando come qui ci sia un vero e proprio pilastro di Stellantis in Europa”.

Ovviamente positiva l’accoglienza delle istituzioni che per bocca del presidente della Regione Alberto Cirio e del sindaco Stefano Lo Russo vedono nella nascita del campus “la volontà dell’azienda di continuare a investire su Torino come luogo di produzione ma anche di innovazione, due elementi che devono continuare a viaggiare l’uno fianco all’altro”. Un cambiamento figlio dei tempi quello che investe Mirafiori, “fabbrica simbolo della storia dell’auto italiana” e il fatto “che saranno proprio i suoi spazi a ospitare le menti e le attività di progettazione dell’auto del futuro è un altro segnale concreto della centralità di Torino e del Piemonte nella filiera circolare dell’automotive”. Che per Cirio e Lo Russo deve tenere unite le tre gambe del progetto: progettare, produrre e riciclare. Sindaco e governatore, sottolineano come lo stabilimento “deve continuare ad avere nella produzione la sua forza trainante”. Va bene il nuovo look ma quante auto usciranno da Mirafiori? Un interrogativo che finora non ha trovato da parte dei vertici di Stellantis una risposta convincente in grado di sgombrare l’orizzonte dalle incertezze.

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