ECONOMIA DOMESTICA

Oltre 3mila comuni senza banca

Nel 2023 sono già state chiuse 593 filiali. Oltre 4,2 milioni di persone e 249mila imprese non hanno accesso ai servizi. Penalizzati piccoli centri e aree montane, ma non solo. Tra le province più "desertificate" in Piemonte ci sono Vco e Alessandria

Sono sempre più i comuni italiani senza banca: oltre 3200, il 41% del totale (+2,9% rispetto al giugno 2022) e il 24,1 ne ha solo uno sul proprio territorio con i cittadini che devono quindi scegliere per forza quell’istituto di credito. Un processo che pare inarrestabile toccando non solo le aree interne, montane o i piccoli centri. Dall’inizio dell’anno sono state chiuse quasi 600 filiali, 593, sulla spinta della tecnologia e del taglio dei costi. Oltre 4,2 milioni di persone e 249mila imprese non hanno accesso ai servizi bancari nel comune di residenza e si dirada la “maglia” nelle grandi città. Il tema, sollevato anche dal Presidente della Repubblica all’assemblea Federcasse è dettagliato dalla Fondazione Fiba del sindacato First Cisl.

“Trovare uno sportello bancario sta diventando sempre più difficile – si legge nell’analisi –. Non solo nei piccoli centri o nelle aree montane, ma anche nelle grandi città. Il disimpegno delle banche dai territori non è però un fenomeno uniforme e riserva infatti alcune sorprese: a Barletta o a Grosseto è più facile imbattersi in una filiale che a Milano o a Roma”. L’indicatore di “desertificazione” bancaria su base provinciale elaborato nel rapporto della fondazione Fiba vede le province di Vibo Valentia e Isernia, precedute da Campobasso e Cosenza con i risultati peggiori. Tuttavia, il Sud ha anche degli esempi migliori visto che nelle sette province dove nei comuni vi è almeno uno sportello l’elenco include Barletta-Andria-Trani, Brindisi e Ragusa (Sicilia) assieme a Grosseto e Pisa, Ravenna e Reggio Emilia. Confrontando i numeri con quelli relativi alla fine del 2022, emerge che nel primo semestre del 2023 la desertificazione è avanzata più velocemente nelle Marche (-5%), in Lombardia (-3,9%), Sicilia (-3,6%), Lazio (-2,9%), Umbria e Veneto (-2,6%).

Leggi qui il rapporto completo

Le migliori province della classifica sono sparse tra Sud e Centro Italia: il punteggio uno è infatti andato a Barletta-Andria-Trani e Brindisi, in Puglia, Grosseto e Pisa, in Toscana, Ravenna e Reggio Emilia, in Emilia-Romagna, e Ragusa, in Sicilia. In queste sette province nessun comune è rimasto senza sportelli bancari. Sul secondo gradino ci sono Bari e Livorno. Al terzo posto Mantova, seguita da Siena e Venezia e poi da Modena. E Yorino, Milano, Roma e Napoli dove sono? Molto più in basso. Bisogna infatti scorrere una decina di posizioni ancora per ritrovare Milano, in 16esima posizione. Per arrivare a Roma, che si trova al 34esimo posto, le posizioni da scorrere sono una trentina, poco oltre al 39esimo Torino, mentre Napoli arriva al 41esimo.

Nelle ultime postazioni si trovano soprattutto province di Calabria e Molise: all’ultimo posto, appaiate, Vibo Valentia e Isernia, precedute da Campobasso e Cosenza. Rieti, nel Lazio, Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte, Aosta, Avellino, in Campania, Reggio Calabria e Catanzaro, in Calabria sono nella top ten delle province più desertificate. In Piemonte critiche sono le situazioni nelle province del Verbano-Cusio-Ossola (89esimo posto) e di Alessandria (84esimo).

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