URNE VIRTUALI

Pd sotto la "soglia psicologica",
Schlein a rotta di collo verso il 17%

Il vaticinio sinistro di Zingaretti sembra iniziare a trovare conferma nei sondaggi. I dem calano dello 0,2% e passano al 19,9%. Elly non l'abbiamo vista arrivare ma forse la vedremo presto andar via. FdI primo partito pur in flessione. Forza Italia ancora giù

Non l’hanno vista arrivare ma potrebbero presto vederla andar via. Nel Pd di Elly Schlein più “estate militante” è stata un’estate “latitante” che potrebbe preludere a un lungo inverno elettorale. E così ad allungare le preoccupazioni sulle più nefaste previsioni – “Con questa non prendiamo manco il 17%” dixit Nicola Zingaretti – arrivano i dati della Supermedia di Agi-Youtrend. Secondo la media dei sondaggi dei principali istituti demoscopici italiani il Partito democratico scende sotto quella che viene definita la “soglia psicologica” del 20 per cento.

A fronte di un quadro sostanzialmente cristallizzato da un paio di mesi – con Fratelli d’Italia primo partito pur in leggera flessione nel mese di agosto al 28,5% – il Pd cala dello 0,2% e passa al 19,9%, tornando sotto ai venti punti. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, intanto, prova a riavvicinarsi un passo alla volta: più 0,1% per i grillini, che salgono al 16,1%.

La Lega di Matteo Salvini raccoglie i rimasugli e guadagna lo 0,1%: toppo poco il 9,3% per ambire a intaccare la leadership di Giorgia Meloni sul centrodestra. Anche Forza Italia non se la passa bene, non solo perché scende al 7,2% perdendo lo 0,2%, ma soprattutto perché secondo alcuni analisti gli istituti demoscopici starebbero addirittura sovrastimando la reale consistenza del partito fondato da Silvio Berlusconi e ora guidato dall’opaco Antonio Tajani.

Qualche timida ripresa si registra nel campo dell’ex Terzo polo: Azione di Carlo Calenda sale dello 0,1% e passa al 3,8%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi cresce dello 0,1% e torna al 3,0%. Tra i due, c’è l’alleanza Verdi e Sinistra, stabile al 3,2%. Chiudono le intenzioni di voto +Europa al 2,4% (più 0,1%), Italexit al 2,0% (più 0,1%), Unione Popolare all’1,8% (più 0,4%) e Noi Moderati stabile allo 0,8%.

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