GIUSTIZIA

Tragedia di Brandizzo, indagati vertici di Rfi

A tre mesi dalla tragica morte dei cinque operai della Sigifer, una nuova svolta nelle indagini della Procura. Nel mirino Reti ferroviarie italiane: perquisizioni nelle sedi di Torino e Roma. Avviso all'ad Strisciuglio in quanto responsabile legale

Ci sarebbero altri due indagati nell’inchiesta sull’incidente ferroviaria di Brandizzo (Torino) che costò la vita a cinque operai. Si tratta di due dirigenti di Rfi. Nelle perquisizioni nelle sedi di Rete ferroviaria italiana di Torino e Roma, su mandato dei pm della Procura di Ivrea, Valentina Bossi e Giulia Nicodemi, coordinate dalla procuratrice Gabriella Viglione, carabinieri, guardia di finanza, agenti della polizia ferroviaria e tecnici dello Spresal hanno acquisito file informatici e documenti. Tra coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia anche l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, non in quanto indagato ma come responsabile legale della società.

L’azienda Rfi è chiamata in causa dalla procura di Ivrea in base al principio, sancito dalla legge 231, secondo il quale è prevista la responsabilità amministrativa dell’impresa nei casi di omicidio colposo riconducibili a violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. In caso di colpevolezza sono previste sanzioni pecuniarie (fino a mille quote societarie) e, nei casi più gravi, interdittive. Nelle sedi dell’azienda, su indicazione dei pubblici ministeri eporediesi, è stata prelevata la documentazione relativa all’organizzazione interna dei servizi – deleghe, organismi di garanzia, procedure – in materia di tutela dei lavoratori.

Oltre agli uffici Rfi di Porta Nuova, la principale stazione ferroviaria di Torino, le perquisizioni nel capoluogo piemontese hanno interessato quelli di Lingotto. Per la strage che costò la vita a cinque operai nella notte tra il 30 e 31 agosto erano stati iscritti nel registro degli indagati il tecnico di Rfi Antonio Massa, il capo cantiere Andrea Girardin Gibin e i vertici, quattro dirigenti, della ditta Sigifer, l’azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime.

A segnare la svolta nelle indagini è il coinvolgimento diretto di Rfi, che finora aveva scaricato la responsabilità su Massa, suo ex dipendente, il quale però si era difeso sostenendo che fosse prassi consolidata intervenire sui binari senza autorizzazione e interruzione della linea. Una tesi sulla quale evidentemente la Procura vuole vederci chiaro.

print_icon