OSTALGIA CANAGLIA

Cineforum pro-Putin nei locali del Comune: "Intervenga Lo Russo"

A Torino come a Modena e a Bologna. La più becera propaganda filorussa negli spazi che Palazzo civico dà in concessione alle associazioni (in questo caso alla Sant'Efisio). La denuncia del radicale Viale: "Il sindaco non può far finta di niente"

“Che si cerchino un locale loro”, ma la proiezione di un film di propaganda russa negli spazi comunali è inaccettabile. Così il radicale Silvio Viale chiede al sindaco di Torino Stefano Lo Russo di bloccare la proiezione de “Il testimone”, lungometraggio drammatico finanziato dal Governo russo che enfatizza i tratti tipici della narrazione putiniana, che vuole l’Ucraina governata da un branco di neonazisti cocainomani il cui esercito si macchia di crimini sulla sua stessa popolazione.

La proiezione è prevista per il 10 Febbraio nel quartiere Falchera, in via degli Abeti 15: locali di proprietà del Comune, dati in convenzione all’associazione sarda Sant’Efisio, presieduta da Mario Sechi ex dirigente del Pd. A organizzare l'evento è un'altra associazione, Prospettiva. Sono previsti anche gli interventi dei giornalisti filo-Putin Vincenzo Lorusso (che niente ha a che fare con il sindaco di Torino) e Andrea Lucidi. Per la modica cifra di 10 euro è previsto anche un apericena. 

“Troviamo inaccettabile che un tale evento venga proposto nella città di Torino senza che nessuna voce ufficiale da parte dell’amministrazione comunale si alzi per condannarlo”, fa eco a Viale la nota firmata da Diego Ghidotti e Olena Lashchuk di StandforUkraine, che chiedono una presa di posizione netta e inequivocabile da parte dell’amministrazione comunale, ricordando le reprimende dei sindaci delle varie città italiane in cui è stato proiettato. A cominciare da Bologna, dove il sindaco Matteo Lepore ha addirittura messo fuori dalla maggioranza il verde Davide Celli che aveva difeso la proiezione schierandosi contro quella che, secondo lui, era una censura. Proiezioni controverse ma con un discreto seguito, visto che ne vengono organizzate ovunque. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha revocato, proprio in questi giorni, la concessione della sala civica per il convegno sulla rinascita di Mariupol sotto i russi. A Lucca, invece, è stato addirittura invitato a parlare in collegamento Aleksandr Dugin, ideologo vicino al regime di Mosca.

“Sarebbe un crimine che Torino ospitasse impunemente un evento così sfacciatamente di propaganda”, conclude la nota degli attivisti pro-Ucraina. Che fa il paio con le parole di Viale: “Un Paese democratico può consentire una iniziativa privata di propaganda russa, ma non può esserne complice, per cui mi aspetto che il sindaco intervenga con sollecitudine”. Ora la palla è nelle mani dell’amministrazione, e Lo Russo ha un mese di tempo per impedire che si alzi il sipario.

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