UNIVERSITÀ & POLITICA

Mattarella "congeda" Avanzi, parte la successione all'Upo

In platea durante l'inaugurazione dell'anno accademico con il Presidente della Repubblica si accavallano le voci sul prossimo rettore. Si prospetta un duello tra Rizzi (Farmacia) e Mastroianni (Studi umanistici). La missione dal ministro Schillaci per l'ospedale di Novara

“I giovani sono motivo di speranza per il nostro paese e agli atenei spetta il compito di renderli protagonisti”. Dal palco del Teatro civico di Vercelli le parole di Sergio Mattarella volano alte a indicare la via, mentre in platea – e soprattutto nei capannelli informali – a tenere banco è la successione del rettore Gian Carlo Avanzi. Questa per lui è l’ultima inaugurazione dell’anno accademico a capo dell’ateneo del Piemonte Orientale ed è già iniziata la corsa per chi verrà dopo. Si profila un testa a testa: da una parte il professor Menico Rizzi (Scienze del farmaco), dall’altra Michele Mastroianni, direttore del Dipartimento Studi umanistici.

Da via Duomo, quartier generale del Rettorato, è insistente la voce secondo cui è su Rizzi che il Magnifico starebbe puntando per il dopo di lui; se non il delfino di certo un accademico a lui vicino, vicinissimo, che segnerebbe una continuità nel vertice di Upo, con il passaggio del testimone da un medico a un farmacista. Tutt’altro schema e scenario è quello che fa da sfondo alla candidatura di Mastroianni, profilo umanistico, in ossequio a un principio di alternanza tra materie scientifiche e umanistiche. Per quanto riguarda Rizzi non è ancora chiaro se il sostegno di Avanzi possa rappresentare un atout o per certi versi una zavorra, stesso discorso (ma inverso) per Mastroianni, persona considerata di alto profilo ma che sconterebbe una certa freddezza da parte dell’attuale rettore. Secondo rumors accreditati una parte di Medicina non intenderebbe appoggiare Rizzi, proprio per contrapposizione con Avanzi e potrebbe allearsi con le facoltà umanistiche schierate sul suo competitor così da sovvertire i rapporti di forza.  

La Lectio doctoralis è stata svolta da Mariella Enoc, figura di primissimo piano del mondo imprenditoriale (è stata presidente di Confindustria Piemonte e vicepresidente della Fondazione Cariplo), che ha ricevuto la laureata honoris causa in Medicina e Chirurgia, riconoscimento per la lunga carriera di manager nel mondo della sanità, soprattutto in quella religiosa (e vaticana) in cui, tra l'altro ha ricoperto anche il ruolo di presidente dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Dal palco Avanzi rivendica i risultati raggiunti: “L’Upo ha 16.234 iscritti e l’83,8% dei nostri laureati trova lavoro entro un anno, con una retribuzione più alta della media nazionale”. L’ateneo ha compiuto i suoi primi 25 anni, un quarto di secolo in cui ha rappresentato “un caso di successo senza precedenti sulla ricerca scientifica d’eccellenza, sul dialogo con istituzioni e imprese, con più redditi prodotti, investimenti e occupazione”. Poi conclude: “Sono medico da quarant'anni, professore da trenta, la pensione si avvicina ma sento ancora tanta energia, che intendo lasciare in dote per chi verrà dopo di me”. Un’energia che Avanzi utilizzerà anche per le attività che ha in mente quando non sarà più a capo dell’Università e per questo punta sulla nascita degli Irccs, a partire da quello di Alessandria che avrà una particolare specializzazione in patologie ambientali, ambito di ricerca dello stesso Avanzi, aspetto che ha fatto storcere un po’ il naso a chi gli sta intorno. Che in questi anni abbia lavorato per costruirsi il “suo” laboratorio di ricerca? Intanto lui starebbe mettendo in piedi una fondazione che anticipi la nascita dell’Irccs, sulla scia di Solidal, l’ente nato in piena pandemia su input di Antonio Maconi, medico e componente del cda dell’Upo, particolarmente vicino ad Avanzi.

Tanto per far capire il clima che si respira, si segnala anche la polemica dell’Ordine provinciale dei medici che aveva fatto sapere di voler disertare l’inaugurazione dell’anno accademico per non aver ricevuto l’invito dall’Università, salvo poi scoprire che era arrivato via mail. Uno scontro che testimonia il clima di tensione tra i camici bianchi e il loro più illustre rappresentante, impegnato su più fronti in questo scampolo di mandato come dimostra anche la recente missione dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Un incontro avvenuto la scorsa settimana: da Novara la delegazione formata da Gianfranco Zulian, direttore generale dell’Ospedale universitario Maggiore, dal direttore amministrativo dell’azienda ospedaliero-universitaria Raffaella Garone e da Claudio Tambornino, responsabile della divisione edilizia dell’Upo oltreché politico vercellese, è sindaco leghista di Caresana. Obiettivo della missione chiedere maggiori fondi per la Città della salute di Novara dopo che ben due gare sono andate deserte. Che avrà risposto il ministro? 

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