FINANZA & POTERI

Palenzona muove mari e Monti, gioca in Compagnia per l'Acri

Il Camionista mentre cura il cortile domestico in Crt briga per piazzare un fedelissimo nel futuro board della fondazione cugina. Un piano per spostare gli equilibri in corso Vittorio Emanuele e rompere il patto con Cariplo che gli ha sbarrato la strada

Mentre sono in corso giochi e manovre per l’imminente rinnovo del Consiglio di indirizzo della Fondazione Crt, il presidente della cassaforte di via XX Settembre dedica uno sguardo assai attento e non meno disinteressato a quel che s’appresta ad accadere nella governance della Compagnia di San Paolo. Un’attenzione quella di Fabrizio Palenzona che, con molta probabilità, sembra preludere a una delle mosse in cui Furbizio è riconosciuto maestro, ma anche a un ulteriore duello sia pure in guanti bianchi con Francesco Profumo, ancora per poco tempo suo omologo nella fondazione di corso Vittorio Emanuele. Il tutto in uno scenario dove si staglia, ben chiara, Acri, la potente associazione tra le fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio, la cui presidenza resta l’obiettivo del camionista di Tortona.

E proprio lì guarda, a quello che è stato per poco meno di un ventennio il regno di Giuseppe Guzzetti il quale poi ha ceduto lo scettro allo stesso Profumo che, a sua volta presto lo cederà al presidente di Cariplo Giovanni Azzone per un mandato della durata di un solo anno. Big Fabrizio, da par suo, quasi mai si è limitato ad osservare e anche stavolta pare sia pronto ad agire, anzi lo starebbe già facendo muovendosi a passi felpati a dispetto della stazza. I suoi movimenti non sono sfuggiti a più d’uno, tanto da indurre ambienti notoriamente cauti e riservati a parlare di pressioni da parte del dominus di Crt per far entrare nel futuro consiglio generale e poi nel comitato di gestione della Compagnia Antonello Monti, attuale componente del cda della fondazione di via XX Settembre.

Classe 1980, laurea in Agraria, un fitto curriculum di incarichi quello di Monti, tra cui non pochi quelli legati al mondo ecclesiastico come quella di consigliere di amministrazione dell’Istituto centrale sostentamento al clero, membro del consiglio per gli affari economici della Diocesi di Novara, revisore dei conti dell’Istituto di sostentamento al clero di Novara e prima ancora di Ivrea, e altri ancora. Proprio da quel mondo, in cui certo non stonano trascorsi di rilievo in Coldiretti, è arrivata una lettera di sostegno a una sua indicazione dalla Conferenza episcopale piemontese. Una carta, di non poco conto, in più per Palenzona che mira a far entrare il professore vercellese mettendolo in capo a uno degli enti. E Furbizio per questa operazione di passaggio di Monti dall’una all’altra fondazione avrebbe già individuato il veicolo nel sistema camerale, in particolare Unioncamere.

Ma proprio sulla proposta di Unioncamere punta a passare da Fondazione CrCuneo alla Compagnia, l’attuale presidente (in scadenza) della fondazione cuneese Ezio Raviola. E Raviola insieme alla sua migrazione verso corso Vittorio Emanuele è parte di quel patto che lega Profumo e Guzzetti per spianare la strada ad Azzone verso la presidenza di Acri. Una presidenza che l’ex rettore del Politecnico di Milano ha di fatto già in tasca, anche se soltanto per un anno. E infatti l’operazione che vede protagonisti il grande vecchio della finanza bianca lombarda e il quasi ex presidente della Compagnia e della stessa Acri , è sì mirata all’imminente nomina di Azzone, ma ancor di più al rinnovo tra un anno per un mandato assai meno breve per il presidente di Cariplo. 

Infilandosi, con Monti, nella terna di Unioncamere, Palenzona inevitabilmente andrebbe allo scontro con Profumo e Guzzetti, dopo quello da cui è uscito sconfitto e che, dopo l’imboscata del presidente della Compagnia, ha portato proprio alla convergenza unanime su Azzone. Ma se a questo giro il “camionista di Tortona” si è fermato all’autogrill lasciando andare avanti il numero uno di Cariplo, anzi benedicendo la sua corsa, non è detto che tra un anno sia disposto a ripetersi nella stessa generosità. Per ora sta muovendo mari e Monti, con la non nascosta speranza che il professore una volta entrato in Compagnia possa addirittura diventare vice del futuro presidente e spostare l’asse con Cariplo proprio in vista della scadenza del breve mandato di Azzone e conseguente nuove elezioni per lo scettro dell’Acri, cui Palenzona non pare affatto disposto a cancellare dai suoi disegni. 

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