SANITÀ

Pronto soccorso, Piemonte apre ai privati: ipotesi Cottolengo

Pronto il dossier, gara in estate. Il Dea in una struttura accreditata tra i punti del programma del centrodestra. Dovrebbe garantire 40mila accessi all'anno e coprire l'area di Torino Nord. Percorso forzato per poter affrontare già l'emergenza influenzale del prossimo inverno

In grado di garantire almeno quarantamila accessi all’anno, collocato preferibilmente nell’area di Torino Nord, inserito in una struttura che sia dotata di tutte i reparti e le specialità che la rendano autonoma e non comportino, se non in casi eccezionali, trasferimenti dei pazienti in altri ospedali. È questo il profilo del Pronto Soccorso privato accreditato di cui Alberto Cirio e la coalizione di centrodestra ha fatto esplicito riferimento nel programma elettorale, ponendolo tra i primi punti da tradurre in pratica nella prossime legislatura. E potrebbe essere proprio una delle prime, la firma che il prossimo assessore alla Sanità porrà in calce all’atto che darà l’avvio alla procedura che rappresenta il crollo di un muro per il Piemonte, che al di là del caso particolare del Granedigo (passato al Gruppo Humanitas quando era già dotato del Dea) non ha mai aperto ai Pronto Soccorso nelle cliniche, al contrario rispetto a molte altre regioni.

Negli uffici regionali della sanità, a quanto risulta allo Spiffero, sarebbe già pronta tutte la documentazione su cui basare il capitolato della gara che dovrebbe essere bandita o dalla società di committenza regionale Scr o, più probabilmente, dall’Asl di competenza e quindi la Città di Torino diretta da Carlo Picco. Un’accelerazione e un cambiamento di linea, confermato proprio dalla citazione nel programma presentato ieri da Cirio, che prevede una tabella di marcia con tempi molto rapidi. 

Nelle intenzioni, il Pronto Soccorso “privato” dovrebbe entrare in funzione prima della ormai annuale emergenza invernale con gli inevitabili sovraffollamenti, accentuati dall’ondata influenzale. Da qui una road map che prevede la pubblicazione del bando a luglio, quindi subito dopo l’insediamento della nuova giunta e l’avvio dell’attività di emergenza e urgenza entro la fine dell’anno o anche prima. Nei propositi e, di consguenza, nel bando ci sarebbe una durata prefissata, non inferiore a cinque anni, per poi valutare la necessità dopo l'entrata in funzione dei nuovi ospedali.

Tempi davvero stretti che, tuttavia, potrebbero essere rispettati se, come pare, più di una struttura privata sarebbe pronta a rispondere all’avviso per la manifestazione di interesse, primo passo della procedura. Considerando l’area della città che nei piani della Regione di intende privilegiare nella scelta di dare un aiuto ai Pronto Soccorsi degli ospedali, le possibili strutture private interessate non sono molte, tenendo anche conto di dover valutare la collocazione e la viabilità per rendere agevole e rapido l’accesso delle ambulanze. Nel novero sembra, al momento, emergere il Cottolengo, anche se in passato dai vertici della congregazione religiosa cui fa capo l’ospedale erano state avanzate perplessità dovute alla carenza di locali. Un ostacolo che, a quanto pare, oggi non sarebbe insormontabile, come confermerebbero alcune interlocuzioni informali tra i vertici dell’istituto religioso e la Regione.

Un’alternativa al Cottolengo potrebbe arrivare dalla storica clinica Pinna Pintor, struttura in capo al Policlinico di Monza, gruppo che come altri si è sempre detto disponibile , attraverso l’associazione di rappresentanza Aiop e il suo presidente Giancarlo Perla, a dotarsi di Pronto Soccorso. Attualmente la Pinna Pintor non è accreditata, ma questo non sarebbe un grosso problema, mentre alcune riserve potrebbero arrivare proprio dall’ubicazione, vicina ad altri ospedali e in zona Crocetta.. Problemi di viabilità potrebbero esserci, invece, per il Maria Pia Hospital del gruppo Gmv di Ettore Sansavini, sulla collina di Mongreno. Tra le ipotesi, in attesa del bando e di vedere chi sarà disponibile, anche lo stesso Gruppo Humanitas che forte dell’esperienza positiva del Gradenigo potrebbe offrire la clinica Cellini quale struttura da dotare di Pronto Soccorso.

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