GIUSTIZIA

Arrestato l'ad Signorini, Iren prende le distanze: "Estranei alle accuse"

I reati contestati sono riferiti al suo precedente ruolo di presidente dell'Autorità portuale di Genova. Era in carica da meno di un anno. Fu il sindaco Bucci a imporlo dopo le dimissioni di Armani

“Iren ha appreso stamane dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’amministratore delegato Paolo Signorini. I reati contestati e riportati nel comunicato stampa della Procura di Genova sono riferiti al suo precedente ruolo di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren”. Una breve nota dell’azienda per chiarire che il ciclone giudiziario che si sta abbattendo sulla Liguria e che ha provocato anche l’arresto del governatore Giovanni Toti assieme all’imprenditore Aldo Spinelli, non riguarda in nessun modo l’attività dell’azienda. Una nota per tranquillizzare i mercati (il titolo alle 11,30 perde il 3,45% dopo essere crollato a -5) e gli stakeholders.

I fatti si riferiscono appunto alla precedente attività di Signorini, quando era a capo del porto di Genova. E c’è pure un filone che riguarda direttamente le scorse elezioni regionali con accuse pesantissime di voto di scambio politico-mafioso. Signorini è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio e ora si trova in carcere. “Il Gruppo – conclude la nota di Iren – ha già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale” e questo prevede la redistribuzione delle deleghe tra le altre due figure apicali, il presidente Luca Dal Fabbro e il suo vice Moris Ferretti. Lo si capirà presto: Iren ha convocato un Consiglio di amministrazione straordinario nel primo pomeriggio di oggi per "l'attribuzione temporanea delle deleghe". 

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Signorini si è insediato al vertice di Iren nell’agosto dello scorso anno, in seguito alle dimissioni di Gianni Armani. Il manager è stato cooptato dal consiglio di amministrazione su indicazione (o meglio, imposizione) del sindaco di Genova Marco Bucci, nonostante una serie di resistenze nei confronti di un profilo che mai prima di quel momento si era occupato di energia o in generale del mondo delle utility. Bucci fu irremovibile e il suo nome venne blindato con l’obiettivo dichiarato di portare maggiori investimenti a Genova, socio di maggioranza relativa all’interno del patto di sindacato che governa l’azienda (gli altri due soci principali sono le città di Torino e di Reggio Emilia).

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Il cda di Iren, che si è svolto nel pomeriggio, ha affidato al presidente Dal Fabbro le deleghe alle business unit operative (Ambiente, Energia, Mercato, Reti), agli Affari Legali, Energy Management e Amministrazione, Pianificazione e Controllo. A Ferretti Approvvigionamenti, Logistica e Servizi, Tecnologie e Sistemi informativi, Risk management. 

 

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