BOTTE & POLITICA

Leghisti aggrediti, la politica non c'entra

Cade il movente iniziale del pestaggio avvenuto ieri a Rivoli che ha coinvolto due militanti del Carroccio mentre stavano volantinando. A casa di tre sospettati dell'agguato trovato un piccolo arsenale, ma nessun collegamento con gruppi politici

Non ci sarebbe matrice politica nell’aggressione subita ieri da due militante della Lega di Rivoli, popoloso comune alle porte di Torino, mentre erano impegnati in un volantinaggio elettorale in via Di Nanni. All’improvviso i due sono stati raggiunti e accerchiati da sette persone che, armate di bastone, hanno iniziato il pestaggio, provocando ferite e contusioni ai malcapitati, successivamente trasportati in ospedale. Il ragazzo ha riportato una frattura allo zigomo e ferite all’occhio mentre suo padre ha dovuto fare i conti con delle contusioni alla schiena e al gomito. I due sarebbero il fratello e il nipote della candidata consigliera a Rivoli, Tatiana Kazachova, che al momento dell’accaduto era pochi metri distante, intenta a distribuire i suoi volantini nelle buche di alcuni condomini vicini.

La cronaca dell’accaduto è rimbalzata da Torino a Roma. Matteo Salvini ha parlato di “fatto gravissimo” e ammesso di essere “preoccupato” perché “gli episodi di intolleranza politica si stanno moltiplicando”. Al fianco dei due militanti del Carroccio si è schierata tutta la dirigenza del partito, dal leader piemontese Riccardo Molinari al deputato di Torino Alessandro Benvenuto.

Quel che sta emergendo in queste ore, però, è che il regolamento dei conti non sarebbe legato alla militanza politica dei due aggrediti. Due minorenni di 17 anni e un maggiorenne di 34 anni sono già stati denunciati per i reati di lesioni personali aggravate, violenza privata, minaccia e porto di cose atte a offendere. Nella loro abitazione gli uomini della Digos e la polizia della Questura di Torino e Rivoli hanno trovato una pistola con canna piombata, manganelli estraibili, martelletti, bastoni e coltelli. Un vero e proprio arsenale. A quanto si apprende da fonti investigative i tre non farebbero parte di nessun sodalizio politico, escludendo quindi un raid di natura politica. Maggiori approfondimenti sono in corso per capire le ragioni del pestaggio.

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