FINANZA & POTERI

Crt, "stoppare la nomina di Poggi"

Ennesimo colpo di scena nella telenovela di via XX Settembre. Il reggente Irrera preso atto dell'impossibilità di far pronunciare il cda si rivolge tramite i revisori al Consiglio di indirizzo della fondazione. Al Mef serve più tempo. Che faranno domani i consiglieri?

Meglio di una soap opera sudamericana. La vicenda della Fondazione Crt riserva ogni giorno una puntata. Ieri per la seconda volta in due giorni il cda non è riuscito a riunirsi per affrontare l’ordine del giorno, proposto dal presidente ad interim Maurizio Irrera, in cui si chiede di far slittare l’elezione del successore di Fabrizio Palenzona, in calendario per domani. L’unico consigliere a presentarsi è stato Marco Giovannini, manager alessandrino vicinissimo al Camionista di Tortona, mentre i “quattro dell’Ave Maria” – Davide Canavesio, Caterina Bima, Antonello Monti e Anna Maria Di Mascio – ovvero i “congiurati” protagonisti della spartingaia notturna di cariche nelle partecipate, hanno marcato visita. La necessità di procrastinare la nomina di Anna Maria Poggi, presidente designata all’unanimità dal Consiglio di indirizzo, è motivata dalla necessità di consentire al Tesoro di esaminare tutta la documentazione richiesta a seguito delle note vicende. Documentazione peraltro consegnata in ritardo e, a quanto sembra, incompleta e contenente versioni difformi persino nelle verbalizzazioni. Come non bastasse, nelle ultime ore è arrivato in procura a Torino pure l’esposto presentato dall’ex segretario generale Andrea Varese sul caso del presunto “patto occulto” promosso dall’allora consigliere Corrado Bonadeo. Il clima, insomma, si fa sempre più pesante.

Sarebbe stato un emissario di Palazzo Sella a manifestare tale esigenza in una telefonata a Luigi Tarricone, commercialista vercellese presidente del collegio sindacale della fondazione. Una richiesta troppo “informale” per i quattro “resistenti” di via XX Settembre che, temendo una trappola (la violazione della norma statutaria che impone di provvedere alla nomina del presidente entro 30 giorni dalle dimissioni del predecessore), pretendono una comunicazione ufficiale del ministero. Se non del direttore generale Marcello Sala (lui parlerà solo a decisione presa di comune intesa con il ministro Giancarlo Giorgetti), almeno da parte di Vincenzo Meola, funzionario dell’ufficio VII del Tesoro che sovrintende proprio alla vigilanza sulle fondazioni bancarie.

Irrera però non si dà per vinto e dopo aver registrato l’impossibilità di far pronunciare il cda si rivolge direttamente al parlamentino dell’ente indirizzando una lettera con cui integra l’ordine del giorno della riunione di domani, nella quale è prevista la nomina della Poggi. Lo fa per interposta persona, attraverso il presidente dei revisori Tarricone. Al punto 3 bis si legge: “Considerazioni in merito allo stato dell’istruttoria del Mef circa presunte irregolarità nella governance della Fondazione. Opportunità di deliberare un rinvio della nomina del nuovo presidente e presentazione di richiesta al Mef di proroga/deroga rispetto al termine statutario ex articolo 16, quinto comma”. Un rinvio che a questo punto sarebbe “opportuno e preferibile”. Ci sono però oggettivi problemi procedurali. In base allo statuto della Fondazione Crt, infatti, per allungare i tempi servirebbe una modifica, anche temporanea dello Statuto, che dovrebbe essere deliberata domani dal consiglio di indirizzo e approvata dallo stesso Mef prima del 23 maggio. Una corsa contro il tempo. E forse un’altra puntata della telenovela.

Leggi qui la lettera

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