Rettore UniTo, parole di violenza durante la preghiera musulmana

"Le parole di violenza pronunciate da Brahim Baya durante il sermone tenuto a Palazzo Nuovo occupato non si conciliano con un'idea di Università come luogo democratico di scambio e confronto. Al contrario, affermano valori che sono in contrasto con l'idea della pace e della convivenza tra i popoli. L'Università di Torino, quindi ribadisce la ferma condanna per quanto è accaduto negli spazi autogestiti dagli occupanti ed esprime profondo rammarico per un'iniziativa che contraddice i principi fondamentali della laicità e del pluralismo nelle istituzioni". A scriverlo, in una nota, è il rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna, a proposito della preghiera di venerdì scorso a Palazzo Nuovo, durante l'occupazione degli studenti pro-Palestina. "L'Università di Torino auspica quindi che Brahim Baya - il portavoce di una moschea di Torino che si è prestato come imam per la preghiera - possa riconsiderare quanto accaduto e voglia quindi astenersi in futuro da altre iniziative che possano mettere in discussione i valori fondativi della nostra comunità scientifica o ledere l'immagine pubblica del nostro ateneo". "Intanto il dialogo con gli occupanti continua. Anche questa mattina una delegazione di UniTo ha incontrato chi ancora presidia Palazzo Nuovo. Finita l'occupazione del Rettorato, restituito alla sua piena agibilità funzionale, la delegazione ha ribadito ai manifestanti la richiesta di consentire, già per lunedì, il ripristino dell'attività didattica in presenza e tutte le attività lavorative. Occorre quindi perseverare nella ricerca del dialogo, strumento essenziale per giungere al più presto a una soluzione che consenta la pronta e piena ripresa della vita universitaria laddove negata". 

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