POLITICA & GIUSTIZIA

Niente arresto per il "ras" del Pd Gallo

Il tribunale del riesame respinge la richiesta della procura e dispone una blanda misura interdittiva con il divieto temporaneo di esercitare attività professionali e imprenditoriali. Il clamore dell'indagine costrinse il figlio Raffele a ritirarsi dalle elezioni

Niente arresto ma una misura interdittiva è stata disposta dal tribunale del riesame di Torino per Salvatore Gallo, 85 anni, l’ex manager Sitaf (la società che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia) indagato in un filone dell’inchiesta Echidna sulla presenza della 'ndrangheta nel nord-ovest. Gallo, ex politico del Psi ai tempi di Bettino Craxi, si avvicinò successivamente al Partito democratico a capo di una piccola componente interna molto attiva soprattutto nel corso delle campagne elettorali.

In questo ambito non è indagato per reati di criminalità organizzata ma per una ipotesi di peculato: avrebbe regalato ad amici e conoscenti delle tessere omaggio per l’autostrada proprio per alimentare il consenso a favore dei propri candidati, in primis verso il figlio Raffaele, consigliere regionale uscente indotto a ritirarsi dalla competizione proprio a seguito dell’apertura dell’indagine nei confronti del padre. I giudici del riesame si sono pronunciati sull’appello della procura, che aveva chiesto gli arresti domiciliari: è stato invece disposto il divieto temporaneo di esercitare attività professionali e imprenditoriali. Dagli atti dell’inchiesta emerge l’interessamento di Gallo a fare eleggere candidati del Pd di sua fiducia alle comunali di Torino del 2021. Si tratta comunque di vicende che non sono state considerate reato, a parte un singolo caso considerato voto di scambio.

Ha un ruolo di “sicura rilevanza” in “quella zona grigia fra attività economiche e politica che egli ben conosce” sebbene da anni abbia cessato di avere cariche formali in società e aziende. I giudici del tribunale del riesame di Torino condividono le considerazioni della Dda su Salvatore Gallo. Nell’ordinanza si osserva che Gallo chiese ad alcuni destinatari di fare campagna elettorale in favore di candidati del Pd a lui vicini (espressi dall’associazione Idea-To) per le comunali del 2021 a Torino. Inoltre, omaggiò diversi medici “non solo per avere visite gratuite” ma anche perché “erano in grado di fare campagna elettorale in modo efficace fra il personale del loro reparto”. 

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