La pista di bob? Non ne vale la pena

È dal 2007, anno successivo all’evento olimpico, che la pista di bob di Cesana Pariol non è più utilizzata: costi troppo elevati di gestione rispetto all’esiguo numero dei praticanti di questi sport. Sono solo una cinquantina gli atleti italiani di bob, slittino e skeleton. Nel frattempo gli impianti di refrigerazione ad ammoniaca sono stati considerati non adeguati alle norme ambientali, l’ammoniaca è stata trasferita in impianti idonei allo smaltimento, il cablaggio in rame è stato totalmente prelevato da ignoti.

Oggi la pista di bob è un frigorifero da cui resta solo più la scocca e la rimessa in funzione sarebbe destinata all’abbandono dopo un eventuale riutilizzo per le prossime olimpiadi invernali italiane. Ciononostante, qualora il nostro governo regionale decidesse comunque di proporlo, da irriducibili sabaudi risponderemmo “presente”, a malincuore ma presenti. Questi sono argomenti affrontati in giunta di Unione di Comuni Via Lattea; la risposta unanime è stata che gli interessi locali e i progetti collegati agli ex impianti olimpici è diversa dal riutilizzo: la ricaduta sull’appetibilità turistica delle alte valli Susa e Chisone sarebbe nulla a fronte di un investimento elevato.

Abbiamo letto pareri e dotte esercitazioni dialettiche sia di amministratori pubblici che di opinion makers riportate con rilievo dai media. È condivisa la amara considerazione che a nessuno è venuto in mente di sentire prioritariamente le amministrazioni locali.

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