Sindaco Lo Russo, così non va

Caro direttore,
di temi cittadini sul piatto ce ne sarebbero tanti; non è facile dare una priorità. Rischio di essere tacciato di banalità qualunquistica se affronto per prima la questione della mobilità stradale? Girando e osservando la città l’occhio cade su un quadro molto chiaro: il corso del Sindaco Lo Russo, è quanto di più vicino a quello che fa a Milano il suo collega Sala. Lo Russo ha mantenuto forte continuità con l’amministrazione precedente, seppur sia tecnicamente impossibile fare peggio del demenziale provvedimento appendiniano dei 20 (venti!) all’ora in alcuni controviali, superabili e multabili anche da uno in bici (ah pardon… le bici no, quelli in bici non si multano).

In breve: ostacoli ovunque alla circolazione automobilistica; non solo attraverso le limitazioni di area che ora come ora sono sensate ma che se fossero estese in orario e raggio (come vuole l’ala oltranzista) sarebbero la condanna sia per chi vive all’interno sia per chi vorrebbe raggiungere il centro ztliano. La trasformazione in un modello ideale di mobilità alternativa con mezzi non a motore quali le biciclette e i monopattini (visto quante aziende si sono lanciate nel business del noleggio?) ha ottenuto non un miglioramento del traffico, ma la creazione di un’ulteriore giungla. Le piste ciclabili sono usate da una frazione di quegli utenti il cui massimo piacere è sfrecciare sottoportici e marciapiedi a manetta, non certo passare nelle piste a loro riservate. Mi aspetto il morto investito da un giorno all’altro. E alla fine del giretto voilà che il mezzo è lasciato in mezzo alla strada senza alcun rispetto o accortezza che in quel punto ci possa passare qualcun altro. Perché nelle aziende di noleggio è ben scritto che il mezzo lo si può lasciare dove si vuole. E scatta il “mammachecazzomenefregaameee” tipico dell’italiano medio. Lei mi dirà che il problema sta nella qualità dell’educazione delle persone; ecco… parliamone… fotografia di una città che sotto questo aspetto sta diventando più sporca, fracassona, super-aggressiva, letteralmente orrenda.

In Lombardia le azioni della giunta Sala hanno generato un dibattito forte, qui al contrario l’understatement torinese è servito da terreno fertile per cambiare senza clamori; gli organi di stampa ne parlano con fastidio e sufficienza.

Facciamoci un giro: in molti angoli appena fuori dal centro dove le carreggiate automobilistiche e gli ampi corsi di Torino consentivano il transito di due file di auto ora grazie a corsie ciclabili pazzescamente larghe e marciapiedi angolari assurdi e realmente pericolosi (uno a caso: quello di via Ricotti angolo Lungo Dora Siena) il restringimento è a forte rischio scontri. Ma per la giunta questo genere di rischio è positivo, più si creano imbuti e più gli automobilisti si incazzano e più saranno costretti a rinunciare a muoversi in auto. Ci aggiunga l’omessa manutenzione del manto stradale (se le faccio una lista di vie dove un’auto rischia di spaccarsi riempirei una pagina in più), e ilpiatto per impedire l’uso delle quattro ruote è assicurato; ci aggiunga la ciliegina delle moto e scooteroni scorreggianti a parcheggiare gratuitamente e il quadro è completo. E questa cosa… ma perché? Guardi come parcheggiano i motociclisti… tengono il posto di mezza o una vettura… non trova assurdo che non paghino neanche una cifra minima, che so... 20 centesimi l’ora?

Quindi la strategia è chiarissima, sventolataci per un miglioramento del volto della città. Sui media si citano i soliti endroit delle 4-5 vie e piazze del centro che sono la vetrina per turisti; fuori da lì il quadro si sta progressivamente uniformando senza soluzione di continuità tra centro e periferie; i sociologi televisivi saluteranno con favore la democratizzazione, ma non le faranno notare che le periferie non sono diventate belle come il centro, ma è il centro che sta diventando brutto come le periferie.

Consoliamoci, per spostarci potremmo ripiegare sull’offerta di GTT, seppur capillare e strutturata sul territorio, ma ancora insufficiente per continuità di passaggi e con la presenza di una sola misera linea di metropolitana (che chiuderà 5 su 7 giorni alle 22… ma le pare degno di una città da 1 milione di abitanti?) per me insufficienza anche qui.

Mi accorgo che le ho messo sul piatto troppe cose, Lei però tenga agli atti questa mia pedante lettera (si dice ancora “lettera”?) e si ricordi di questi temi e argomenti. Ne affronterò ancora altri.

Cordialmente suo

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