SANITA'

Emodinamiche, la Regione fa melina

L’assessore Cavallera tiene in un cassetto il parere degli esperti che, a quanto pare, mette in dubbio le decisioni sulla riorganizzazione del servizio in Piemonte. Scontro in commissione. Pd costretto a chiedere l’accesso agli atti

La querelle si trascina ormai da oltre un anno, tra polemiche, mobilitazioni e ricorsi. La riorganizzazione del servizio di emodinamica e relativi tagli resta al centro del dibattito nella commissione Sanità della Regione Piemonte. Questa volta, Palazzo Lascaris non si è fatto mancare neanche un piccolo giallo, dopo  che l’assessore Ugo Cavallera ha deciso di mantenere celata la relazione del pool di esperti chiamati a valutare la riorganizzazione del servizio varata dall’esecutivo di Roberto Cota in rapporto alle scelte fatte dalla Lombardia.

 

E dire che giovedì scorso aveva garantito: “La relazione verrà consegnata nella prossima riunione della commissione”, cioè oggi. Ma così non è stato, l’assessore ha spiegato che prima ne discuterà con il presidente Cota, facendo saltare sulla sedia le opposizioni in aula. Di qui la decisione del Partito democratico di ottenere il “prezioso” documento attraverso un formale accesso agli atti. La domanda ricorrente resta la medesima: perché Cavallera continua a celare la relazione? Secondo indiscrezioni accreditate lungo i corridoi di via Alfieri, gli esperti avrebbero bocciato il salvataggio dell’emodinamica di Domodossola - tanto cara al governatore e al numero uno del Consiglio regionale Valerio Cattaneo - mentre avrebbero dato un sostanziale via libera al mantenimento dei reparti del Santa Croce di Moncalieri e San Luigi di Orbassano, proprio come da tempo chiedono - in modo trasversale - le forze politiche presenti a Palazzo Lascaris. Insomma una bocciatura nei confronti prima di tutto del piano varato dall’esecutivo con la necessità di rimettere tutto in discussione.

 

Se le voci fossero confermate, infatti, la Regione, spinta dagli esponenti della sua stessa maggioranza, sarebbe costretta a rivedere i suoi progetti, proprio quando anche il Consiglio di Stato, sovvertendo la sentenza del Tar, aveva dato il via libera al piano taglia-emodinamiche.

 

«Come per le Federazioni o il numero verde, anche il capitolo delle emodinamiche contribuisce a trasformare in una saga la presunta riforma sanitaria della giunta Cota. Quello dell’assessore è un atteggiamento ingiustificabile, che getta ombra sull’attività di questa amministrazione» attacca il consigliere Pd Mauro Laus. «La giunta - prosegue - si ostina a fare melina e a mortificare il ruolo del Consiglio regionale mentre fuori dal palazzo non si ferma la mobilitazione degli operatori e dei cittadini. Anche il Consiglio di Stato ha suggerito alla Regione di non ignorare le “plurime questioni” poste da chi aveva cercato di bloccare la delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera, sulla quale, non dimentichiamolo, pende ancora il ricorso alla Corte dei Conti presentato da Anaoo-Assomed Piemonte».

 

Di occasione mancata per stemperare i toni e dare avvio a una nuova fase nei rapporti con le opposizioni e il mondo sanitario, parla Massimiliano Motta dei Fratelli d'Italia, che, intervenendo in  commissione, ha suggerito all'assessore di rendere pubblico il parere, giacché indipendentemente dal contenuto, esso non inficia le ragioni di una riorganizzazione, che, con la fuoriuscita di Paolo Monferino va considerata ex novo. In fondo, lascia intendere l'esponente del centrodestra, l'unico a venirne sconfessato sarebbe l'ex assessore.