Colpo al cuore della riforma sanitaria
13:17 Martedì 01 Ottobre 2013 2Gli esperti della Società cardiologica non solo suggeriscono il mantenimento dei laboratori di emodinamica a Moncalieri e Orbassano, ma addirittura consigliano il potenziamento del reparto di Rivoli. Una sconfessione dei piani della Regione
Una doccia fredda, anzi – visto l’argomento – un vero colpo al cuore della riorganizzazione sanitaria della Regione. È quella che emerge dalla relazione della Società Italiana di Cardiologia Invasiva a cui l’assessorato alla Sanità si era rivolta per esprimere una valutazione sul riassetto dei servizi di emodinamica. Un parere tenuto finora accuratamente segreto, giacché suona come una netta sconfessione delle decisioni intraprese dalla giunta Cota. Gli esperti, infatti, non solo bocciano la chiusura dei reparti di Moncalieri e di Orbassano, ma addirittura consigliano di potenziare il servizio di Rivoli. Insomma, una netta disapprovazione.
I responsabili regionali del GISE – Società Italiana di Cardiologia Invasiva - Giuseppe Musumeci (Lombardia), Bernhard Reimers (Veneto) e Elisabetta Varani (Emilia-Romagna) hanno valutato l’attività dei Centri di Emodinamica Piemontesi sulla base dei dati messi a disposizione dalla Società Italiana di Cardiologia Invasiva (GISE) recentemente pubblicati (Giornale italiano di Cardiologia Invasiva n. 2 Aprile-Giugno 2013) la loro localizzazione geografica, ed altri parametri quali-quantitativi.
Dall’analisi è emerso che “presso il laboratorio di emodinamica dell'Ospedale Santa Croce di Moncalieri sono state effettuate durante il 2012 770 angioplastiche coronariche, 112 di queste sono state angioplastiche primarie eseguite in corso di infarto miocardico acuto. Questi dati segnalano come questo laboratorio si collochi al settimo posto tra i laboratori Piemontesi per volume di interventi di angioplastica coronarica con una percentuale alta di interventi eseguiti in emergenza (15%) in corso di infarto miocardico acuto”. Pertanto, l’attività di questo laboratorio risulta quindi superiore alla media di interventi eseguiti in Regione Piemonte per singolo laboratorio (attività media 487 angioplastiche), “produttività” inoltre superiore al numero minimo di interventi di angioplastica coronarica fissati in Regione Lombardia per singolo laboratorio (250 angioplastiche per anno). La sentenza è netta: “Questi dati segnalano come l'esistenza del laboratorio in oggetto risponda ad una effettiva necessità e difficilmente potrebbe essere vicariato dal potenziamento di laboratori vicini. Si ritiene che sarebbe quindi opportuno continuare a garantire l’attività corrente del laboratorio di Emodinamica di Moncalieri”.
Da salvare anche il reparto del San Luigi Gonzaga di Orbassano, nel quale sono state effettuate durante il 2012 648 angioplastiche coronariche, 76 di queste sono state angioplastiche primarie eseguite in corso di infarto miocardico acuto. “Questi dati segnalano come questo laboratorio si collochi al nono posto tra i laboratori Piemontesi per volume di interventi di angioplastica coronarica con una percentuale alta di interventi eseguiti in emergenza (12%) in corso di infarto miocardico acuto. L’attività di questo laboratorio risulta quindi superiore alla media di interventi eseguiti in Regione Piemonte per singolo laboratorio (attività media 487 angioplastiche)” e superiore al numero minimo di interventi di angioplastica coronarica fissati in Regione Lombardia per singolo laboratorio (250 angioplastiche per anno). Pure in questo caso, rilevano come “l’esistenza del laboratorio in oggetto risponda ad una effettiva necessità e difficilmente potrebbe essere vicariato dal potenziamento di laboratori vicini visto anche che presso l’Ospedale degli infermi di Rivoli vengono già effettuate 937 angioplastiche coronariche, 219 delle quali angioplastiche primarie eseguite in corso di infarto miocardico acuto”. Anzi, si “ritiene che sarebbe quindi opportuno continuare a garantire l’attività corrente del laboratorio di Emodinamica di Orbassano suggerendo anche il potenziamento di quello di Rivoli favorendo l’apertura di una seconda sala di emodinamica presso quest’ultimo”.
REAZIONI - Di «ennesima stroncatura della riforma sanitaria regionale» parla Gabriele Gallone, segretario piemontese dell’Anaao Assomed, l’associazione dei medici e dirigenti. «Il gruppo di esperti della Società di Cardiologia sotterra un’altra delle velleità autoritarie della riforma sanitaria cotiana - prosegue Gallone -. Solo un pazzo avrebbe potuto far chiudere queste sale di emodinamica lasciando i pazienti con infarto e con angina pectoris ad allungare le già interminabili liste di attesa e a ricevere interventi salvavita troppo tardi. L'autoritario vaneggiatore di ‘persecuzioni giudiziarie’ che si lamenta pubblicamente dei ricorsi contro la sua riforma dovrebbe ringraziarci per questa nostra costanza. Noi abbiamo a cuore la salute dei cittadini piemontesi. Lui certamente no».
Critica anche l’opposizione, con il consigliere democratico Mauro Laus che attacca: «Nel suo avveniristico tentativo di riorganizzazione della Sanità piemontese, la giunta Cota ha preso un’altra cantonata: l’ormai lungo elenco di azzardi che hanno caratterizzato la gestione del sistema di cura e assistenza dall’inizio della legislatura, oggi si completa dell’ipotesi di chiusura delle emodinamiche di Orbassano e Moncalieri. A Cota ora non resta che battere in ritirata, come già aveva dovuto fare per le Federazioni sanitarie. La giunta paga l’ostinazione di voler procedere con il paraocchi, senza coinvolgere operatori e territorio. Resta una domanda: Cota quanto ci costa?». Per Nino Boeti (Pd) «ora l’assessore Cavallera si deve comportare in modo conseguente, attuando i consigli del Gise e tenendo in funzione Moncalieri e Orbassano e potenziando Rivoli».
Condivide il parere della Società italiana di Cardiologia invasiva anche Massimiliano Motta (Fratelli d’Italia), spesso etichettato come l’anti-Monferino: “Ora questi dati e questa analisi tecnica mi danno ragione, e scardinano i tecnici e tecnicismi dell’Aress che l’assessore Monferino aveva fatto propri sulla riorganizzazione delle emodinamiche”. Il consigliere di maggioranza si dice certo che “il presidente Cota e l’assessore Cavallera valuteranno con debita attenzione la relazione e, di conseguenza, faranno le opportune modifiche alle delibere sulla razionalizzazione dei centri che per numeri e prestazioni sono di vitale importanza per il nostro territorio e per i cittadini”.