Pd, via alle nomination per il vertice
Oscar Serra 15:54 Mercoledì 08 Gennaio 2014 1Il Nazareno ribadisce la volontà di anticipare le consultazioni regionali al 9 o 16 febbraio. Intanto i candidati iniziano a muoversi in modo frenetico. Prove di lobbying tra i renziani del Piemonte 2. Civatiani divisi, cuperliani alla finestra - di Oscar SERRA
Per dirla con una battuta, ci sono più candidati che voti. La partita è quella per la segreteria regionale del Pd e in attesa di conoscere la data delle primarie (il braccio destro di Matteo Renzi, Luca Lotti ha ribadito oggi nella riunione dei segretari regionali l'intenzione di anticipare le consultazioni al 9 febbraio o al più tardi al 16) si moltiplicano le autocandidature, naturalmente tutte frutto di “pressanti richieste provenienti dalla base”.
Gli uomini della provvidenza crescono in modo esponenziale soprattutto nello schieramento renziano; tra i cosiddetti prima ora, come il sindaco di Nichelino Pino Catizone, che punta su una convergenza dell'ala sinistra del partito, quelli arrivati un po’ dopo – leggi il consigliere regionale Davide Gariglio forte di un accordo (?) con il sindaco Piero Fassino – e infine coloro che il treno l’anno preso in corsa e anche un po’ malvolentieri, su tutti il deputato ossolano Enrico Borghi, fedelissimo del premier Enrico Letta. I contatti
sono frenetici, mentre si diffonde l'idea che questa volta potrebbe essere decisivo quel Piemonte 2 che tante soddisfazioni ha dato nelle ultime primarie al sindaco di Firenze e tante batoste sulla schiena riserva alla sinistra nelle elezioni vere.
Venerdì 10 i maggiorenti renziani di tutte le province piemontesi (esclusa Torino) si incontreranno nella sede del Pd di Novara, in un meeting promosso dal sindaco Andrea Ballarè “per fare il punto della situazione su congresso ed eventuali elezioni regionali”. Per qualcuno il primo cittadino novarese, rassegnatosi all’impossibilità di una sua candidatura (è incompatibile per statuto con il suo ruolo amministrativo) vorrebbe coagulare quante più forze possibile nelle province del Piemonte Orientale per esercitare una forte azione di lobbying con i candidati torinesi, oltreché arginare l’influenza dell’ingombrante Borghi, anche lui in perenne pellegrinaggio dalle montagne della Val d’Ossola alle risaie di Vercelli, fino ai vigneti di Langhe e Roero. Il sindaco ha un filo diretto con il collega di Nichelino Catizone, ma appare quantomeno velleitaria l’impresa di r
ecapitargli tutti o quasi i voti del Piemonte 2, intanto sonderà il terreno. I contatti sono frenetici e il telefono senza fili tira anche qualche brutto scherzo: non può spiegarsi altrimenti la suggestione lanciata da qualche temerario che sarebbe pronto a scommettere sulla deputata Francesca Bonomo. Il tutto mentre Fassino si guarda bene dallo svelare il suo orientamento.
Anche negli altri schieramenti, qualcosa si muove. Nell’ultima riunione prima del nuovo anno si sono incontrati i supporters di Pippo Civati, che al momento stanno vagliando ogni tipo di azione. Ci sono i duri e puri che propendono per una candidatura identitaria (Daniele Viotti?), con il rischio di vedersi fortemente ridimensionati in una competizione in cui il voto d’opinione conta decisamente meno di quello organizzato. Ma non si escludono altre opzioni, dalla neo parlamentare di Borgo San Dalmazzo Chiara Gribaudo, civatiana pentita, passata all’ultimo sotto le insegne di Gianni Cuperlo, fino alla convergenza su Catizone che potrebbe contare anche su un pezzo di cuperliani. Inutile dire che la
situazione è quanto mai fluida e nel marasma generale c’è chi ha fatto anche circolare il nome di Federico Fornaro, già vice segretario regionale, senatore e sindaco di Castelletto d’Orba (Alessandria), roccaforte nella quale è riuscito a isolare l’avanzata renziana, costringendo il rottamatore al pareggio contro il suo candidato, Cuperlo. Lui comunque smentisce, anche perché la strategia dei cuperliani, tra i quali si registra la disponibilità della consigliera regionale Gianna Pentenero, resta quella di rimanere alla finestra in attesa che il quadro si chiarisca, inserendosi eventualmente nelle spaccature dello schieramento opposto: anche loro si incontreranno a fine settimana per valutare il da farsi. Il senatore Stefano Esposito ribadisce: "Per quanto mi riguarda il miglior candidato della nostra area è Carlo Chiama".


