Cota rosica sul Salva Piemonte “A noi mai concessi sconti”
22:47 Domenica 14 Dicembre 2014 2L'ex governatore rivendica il merito di aver indicato la soluzione per far fronte al pesante indebitamento della Regione, "ereditato dalla giunta Bresso". E senza aiuti da Roma. Eppure nonostante tutto Chiamparino aumenta le tasse. Gariglio: "Nessun privilegio"
“Abbiamo governato quattro anni senza aumentare i debiti. A noi nessuno ha fatto sconti e abbiamo dovuto convivere con i debiti ereditati dalla Bresso”.Così il segretario della Lega Nord Piemont, l’ex presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, commenta l’emendamento Salva Piemonte inserito dal governo nella legge di stabilità per rimediare al dissesto finanziario del Piemonte. “Sono contento se si riesce a trovare una soluzione”, aggiunge l’ex governatore che ha chiuso la campagna di tesseramento alla Lega Nord in Piemonte. “Questa soluzione – sostiene – deve però passare necessariamente dall’autonomia fiscale della regione, che così avrebbe le risorse per migliorare i servizi e abbassare la pressione fiscale”. “L’emendamento Salva Piemonte – spiega ancora Cota – serve a sbloccare l’applicazione del decreto 35, che noi avevamo portato a casa. Ma al Piemonte non viene dato un solo euro in più”. Si conferma così, secondo Cota, “come abbiamo governato bene per quattro anni e fatto riforme importanti, che la sinistra ha criticato ma oggi fa ben di peggio. Ricordo che Chiamparino ha esordito dicendo che si sarebbe dimesso piuttosto di aumentare l’Irpef, e invece il suo primo atto è stato proprio quello di aumentarla”. Gli dà man bassa il capogruppo di Forza Italia ed ex assessore al Bilancio Gilberto Pichetto, secondo il quale il provvedimento del governo è la conferma “della linea già adottata dalla giunta Cota”. Il numero uno azzurro si dice “contento” per la soluzione trovata, ma fa notare come la sua giunta “abbia dovuto convivere con i debiti ereditati dalla Bresso senza ottenere sconti da nessuno”.
Di diverso parere il segretario piemontese del Pd, Davide Gariglio che all’Ansa replica: “Il testo del governo va nella direzione indicata dalla Regione Piemonte e dal Pd”. “Noi non abbiamo chiesto sconti – spiega Gariglio, che è anche capogruppo dei democratici in Regione -, né abbiamo chiesto che altri paghino i debiti degli amministratori piemontesi. Abbiamo invece chiesto di avere una interpretazione chiara della legge 35, il cosiddetto sblocca crediti. E abbiamo avanzato una richiesta di pre-ammortamento su due anni per quanto riguarda lo squilibrio di bilancio 2015. Mi sembra che il testo dell’emendamento vada in questa direzione, mettendo il Piemonte nelle condizioni di ottemperare ai proprio obblighi senza fallire e senza intaccare i servizi”.
Il provvedimento è contenuto nel testo della legge di stabilità. Cinque commi dell’articolo 2, dal 161-bis al 161-sexies, relativi a “disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti pregressi”. Che prevedono la nomina del presidente Sergio Chiamparino a “Commissario straordinario del governo”, con “l’apertura di un’apposita contabilità speciale” separata rispetto a quella regionale. E senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica. “La proposta – spiega il presidente Chiamparino – è il risultato di una prima parte di lavoro fatto con il Ministero dell’Economia, che consente di individuare un percorso per gestire il pesante fardello dei 5 miliardi della legge 35, sia pagando alle imprese quanto loro dovuto, sia restituendo il debito senza un obbligo meccanicistico di aumentare al massimo il livello di imposizione fiscale locale”. Si risolve così, se l’emendamento verrà approvato, il nodo sollevato dalla Corte dei Conti sul pagamento dei debiti dell’ente a imprese e fornitori. Ovvero 2,5 miliardi di euro nel 2013, oltre 500 milioni quest’anno. Anticipazioni di liquidità, per il governo, altri debiti, per i giudici contabili, con il disavanzo che sarebbe così cresciuto tra i 5 e i 7 miliardi e lo spettro del default dietro l’angolo. La contabilità straordinaria prevista dalla Legge di Stabilità per il Piemonte dà al presidente-commissario Chiamparino la possibilità di pagare i debiti senza toccare il bilancio regionale. Resta ancora aperto il problema dello squilibrio di bilancio 2015, per cui il Piemonte ha chiesto il pre-ammortamento su due anni. “Mi auguro che il Parlamento possa accogliere positivamente la nostra richiesta – conclude Chiamparino – che, tengo a precisare, non chiede soldi allo Stato, ma il posticipo di due anni del pagamento di queste somme”.