Buono scuola, giurin giurello della Regione
Oscar Serra 18:02 Giovedì 10 Settembre 2015 2Niente contributi per l'anno scolastico 2014-2015. Ma di fronte alla protesta delle scuole paritarie, Pd e giunta costringono Pentenero a stringere i tempi sugli arretrati e ad anticipare la pubblicazione del bando 2015-16. "Si riduce lo spazio della libertà educativa"
Entro la fine dell’anno la Regione Piemonte pubblicherà il bando per il buono scuola 2015-2016,appena approvato il bilancio pluriennale. Nel mese di settembre verranno liquidate le risorse relative all’anno scolastico 2012-2013 e poi entro febbraio la tranche del 2013-2014. L’accordo è stato trovato ieri in un incontro a tre – peraltro convocato per altre questioni – tra il presidente Sergio Chiamparino, il suo vice Aldo Reschigna e il numero uno del gruppo Pd in Consiglio Davide Gariglio e comunicato nel pomeriggio a una delegazione dell’Agesc, l’associazione genitori delle scuole cattoliche. Così l’assessora Gianna Pentenero, nel mirino di maggioranza e opposizione per aver attuato quella che da molti in aula è stata vissuta come un’imboscata, ovvero la soppressione del bando per l’anno 2014-2015, finisce in un angolo, neanche interpellata nella mediazione decisiva tra la giunta e il principale partito di maggioranza. «Ci siamo presi l’impegno di pagare in tempi certi i debiti lasciati dalla giunta Cota» afferma Gariglio. L’assessora è stata costretta a bere la purga, confermando l’impostazione del Pd e smentendo se stessa (ieri aveva negato la possibilità di anticipare il bando) non senza riservarsi qualche stoccata al centrodestra, responsabile, a suo dire, della situazione attuale e pretestuosamente sulle barricate contro scelte da lei definite obbligate. Nella proposta del Pd anche la necessità che il nuovo bando tenga conto dell’anno scolastico passato, rimasto scoperto. In soldoni non cambia nulla: il bando soppresso viene inglobato con quello dell'anno successivo e le famiglie dovranno scegliere per quale anno scolastico chiedere il contributo.
Un epilogo coerente con l’impostazione data proprio dalla Pentenero, che sin dall’inizio ha giustificato una sua scelta politica con problematiche di tipo finanziario, relative alle difficoltà di cassa della Regione che ancora non ha rimborsato le spese delle famiglie negli anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014. E se la questione è meramente contabile, per avere rassicurazioni sulla pubblicazione del bando 2015-2016 e relativi tempi, Gariglio è andato direttamente dal responsabile dei conti di piazza Castello, ovvero Reschigna.
I democratici, rappresentati all’incontro anche dal presidente della Commissione Istruzione Daniele Valle – tra i più intransigenti nella difesa del buono scuola – e dal consigliere Andrea Appiano, si sono presi l’impegno di rivedere anche l’impianto di erogazione dei fondi, non più con un sistema a rimborso previa rendicontazione – com’è stato finora – ma attraverso l’introduzione di un voucher dall’importo differente a seconda delle classi di reddito, che semplificherebbe di gran lunga le procedure, riducendo i tempi di attesa.
Una toppa che serve per parare almeno in parte le bordate del centrodestra. In una conferenza stampa convocata sull’argomento tutte le sigle un tempo berlusconiane hanno attaccato a testa bassa giunta e maggioranza di centrosinistra. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone si è affidato a un gioco di parole definendo «paradossale che Renzi parli di buona scuola e il suo stesso partito, a livello piemontese, abolisca i buoni scuola». L’azzurro Gian Luca Vignale, promotore del voucher, assieme al democratico Gariglio, spiega le conseguenze della soppressione del bando per il 2014-2015: «La Regione taglia gli assegni per le paritarie a circa 5mila famiglie, taglia i contributi per Pof,
libri e trasporti, penalizzando i fruitori di pubbliche e paritarie, per un totale di oltre 20mila. Più della metà di questi soggetti – prosegue - ha un reddito sotto i 10mila euro Isee». Il centrodestra minaccia battaglie in aula e nelle piazze, davanti a una platea composta da suor Anna Maria Cia presidente del Fidae, scuole cattoliche piemontesi, Vincenzo Silvano della scuola Santo Natale, il presidente nazionale dell’Agesc Roberto Gontero e quella regionale Giulia Bertero e tre docenti dell’istituto Agnelli: tutti pronti a raccogliere l’invito di chi ha preso a sventolare con vigore la loro bandiera. Tra i presenti anche il padre della legge sul buono scuola, l’ex assessore Giampiero Leo, che sottolinea come sia “la terza volta che si tradisce la fiducia delle famiglie piemontesi”.
In serata arriva la preoccupata presa di posizione del Movimento Scuola Libera che raggruppa tute le sigle del mondo educativo cattolico con la uale si denuncia laprogessiva riduzione delo spazio per la lbera scelta educativa. “Constatiamo il manifestarsi di attacchi ai diritti e alle aspettative di molte famiglie, se non addirittura una minaccia nei confronti dell’esistenza delle stesse scuole”, si legge nel comunicato. Nessuna risorsa finanziaria può essere equiparata al valore educativo che la scuola offre ad ogni alunno assicurandogli un futuro di professionalità spendibile a favore di tutta la società. Nella giornata di oggi sono emerse nuove posizioni interlocutorie che aprono prospettive di accordo ma che attendono di essere precisate e confermate nelle opportune sedi istituzionali.