Tav: Foietta, chi vuole dialogo non chiude confronto

"Le affermazioni della sindaca sulla chiusura dell'Osservatorio rispecchiano i modi di relazione della sua parte politica e confermano una dimostrata e manifesta incapacità a confrontarsi con chi abbia una diversa opinione e disponga di dati, studi, informazioni contrastanti con i propri pregiudizi e le proprie 'ideologiche certezze'". Il presidente dell'Osservatorio sulla Tav, Paolo Foietta, replica così alla Appendino. "Come può parlare di dialogo - si chiede - e intanto chiudere il luogo di confronto?". "Credo quindi che sull'argomento - aggiunge Foietta - esista una scelta 'politica' che prevede la chiusura dei "luoghi di confronto" - così è chiamato l'Osservatorio nel decreto istitutivo - ed eliminare le voci 'istituzionali' che non siano conformi al proprio sentire. Un modello abitualmente praticato da chi non gradisce la democrazia e preferisce lo scontro e le forzature al dialogo ed al confronto".

"Il ministro Toninelli rifiuta da 6 mesi di ricevermi ed ascoltare le ragioni per cui e' indispensabile ed urgente realizzare l'opera e cosi' e' per la sindaca Appendino. Sto infatti ancora attendendo che onori l'impegno preso nel settembre 2016 di partecipare con i propri esperti ad una riunione dell'Osservatorio per un'ampia discussione di merito sulla Torino-Lione, preliminare ad assumere qualsiasi decisione riguardo all'uscita di Torino dallo stesso Osservatorio". Afferma ancora  Foietta. "La sindaca non solo non ha mai proposto e partecipato ad una tale riunione - sostiene Foietta - ma ha nominato come 'consulente unico' il controsservatorio No Tav della Val Susa; usando i loro 'imparziali' indirizzi per deliberare l'uscita dall'Osservatorio nel dicembre 2016 e poi per predisporre l'Odg No Tav del Consiglio Comunale nel 2018, Odg che, tra l'altro, conteneva già la richiesta di liquidazione dell'Osservatorio. Nessun incontro, nessun confronto è avvenuto tra me e la sindaca sull'opera, scegliendo invece il rapporto solitario e senza contradditorio con i più confortanti interlocutori No Tav".

"Credo che il sindaco della Città di Torino e della Città metropolitana - la cui Assemblea dei Sindaci proprio sulla Tav ha recentemente fornito indirizzi contrastanti con le sue dichiarazioni odierne - dovrebbe volere praticare il confronto e difendere i luoghi istituzionali in cui questo viene esercitato", prosegue Foietta, e invoca il "rispetto" per i 21 sindaci - due terzi dei comuni interessati alla Torino-Lione - che "questo confronto vero, anche acceso e dialettico, l'hanno sempre praticato". Quegli stessi sindaci, conclude, che "pochi giorni fa, nella riunione dell'Osservatorio del 21 dicembre, davanti al Prefetto, insieme alle associazioni datoriali, di categoria e sindacali hanno richiesto al Governo che i lavori dell'Osservatorio - lo strumento del dialogo con il territorio - proseguano e che l'Osservatorio continui ad essere il modo di relazione del Governo con il territorio".

Il Movimento 5 Stelle, "forse perché oramai cosciente di essere su questo tema una minoranza nell'opinione pubblica, nel Parlamento, a Torino e nella stessa Valle di Susa, preoccupato da un possibile Referendum, preferisce affidare la 'decisione'" sulla Torino-Lione "ad una farsa quale l'improbabile ed oramai screditata analisi Costi Benefici di Ponti-Toninelli".

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