Caporalato nel Cuneese, 3 arresti

È di tre arresti il bilancio di una complessa operazione condotta dalla Digos di Cuneo con la collaborazione dello Spresal dell'Asl Cn1 contro il caporalato nel distretto della frutta Saluzzese. Un cittadino africano è finito in carcere e due imprenditori frutticoli di Lagnasco, piccolo centro frutticolo non distante da Saluzzo, si trovano ai domiciliari. L'operazione ha permesso di smantellare un sistema di caporalato rodato, finora sconosciuto nel Cuneese. Sono almeno 19 i braccianti stagionali africani sfruttati. Ogni anno a Saluzzo e nei centri limitrofi si riversano oltre un migliaio di africani: migranti e lavoratori con regolare permesso di soggiorno, in cerca di un lavoro temporaneo nella raccolta delle pesche e delle mele. Momo, questo il soprannome dell'arrestato, con la complicità dei due frutticoltori, si occupava di reclutare in brevissimo tempo il personale di cui l'azienda aveva necessità. Ad ogni lavoratore veniva versata una paga oraria a volte inferiore ai 5 euro. Il lavoro era spesso pesante: 7 giorni su 7 nei campi, a volte anche per 10 o 11 ore giornaliere.

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