VERSO IL VOTO

Salvini ci ripensa e torna in Piemonte

Ennesimo cambio di programma del leader leghista. Dopo la manifestazione di chiusura a Novi, venerdì terrà ancora comizi a Galliate, Verbania e Vercelli. La conquista della Regione non è più così scontata e il Capitano vuole la massima mobilitazione

Un altro cambio di programma nell’agenda di Matteo Salvini alla voce Piemonte. Dopo aver cancellato, nei giorni scorsi, l’annunciato tour nelle province del nord-est della regione, un Capitano certamente più impensierito da un esito del voto meno scontato, sembra correre ai ripari. E lo fa prolungando, di fatto, la chiusura ufficiale di questa sera a Novi Ligure, con tre tappe infilate in fretta e furia domani nelle province di Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola.

La prima sarà alle 10 e 30 a Galliate per tirare la volata al candidato sindaco del centrodestra Claudiano Di Caprio, mentre per mezzogiorno è atteso sul Lago Maggiore, a Intra dove sul palco di piazza Ranzoni accanto al segretario sono attesi i candidati a sindaco di Gravellona Toce Salvatore Paolo Nocilla e Verbania Giandomenico Albertella, oltre all’aspirante consigliere regionale Marco Preioni e al candidato alle europee Alessandro Panza, ossolano di nascita. Due ore dopo Salvini concluderà a Vercelli la sua visita.

E proprio nella città dove il centrodestra schiera il già in passato sindaco Andrea Corsaro, si annuncia un’accoglienza non senza proteste per il leader della Lega. "Salvini ridacci i 49 milioni di euro. Vercelli ti schifa". Questo si legge sui primi striscioni apparsi in città. Su un altro, lenzuolo è stato appeso lontano dal luogo in cui il vicepremier terrà il comizio hanno scritto: "Capitan bacioni deriso dai balconi, dacci i 49 milioni. Stressa Salvini, Vercelli ti schifa".

Tensioni, assai probabili, in piazza, dunque. Ma un’altra tensione attraversa al suo interno proprio il Carroccio ed è quella legata a un risultato che, con l’avvicinarsi delle elezioni, appare sempre più incerto rispetto a numeri e clima che avevano contraddistinto l’avvio e buona parte della campagna elettorale, anche e soprattutto in Piemonte. Segnali di un certo nervosismo a fronte di un recupero da parte di Sergio Chiamparino della distanza rispetto al suo avversario Alberto Cirio, ma anche in ragione di alcune sortite dello stesso Salvini – dal rosario all’invocazione della Madonna – non particolarmente gradite alla parte di elettorato più moderato, non solo hanno indotto il vicepremier ad aggiustare i toni nelle ultime interviste, ma anche a rivedere e rivalutare quelle situazioni che parevano del tutto consolidate.

Come il voto nelle province piemontesi. L’aver ritenuto opportuna un’iniezione di tonico anche laddove il centrodestra e la Lega in particolare sono forti, come nei territori visitati domani, attesta l’intenzione di non volersi affatto cullare negli allori dei sondaggi e delle ultime votazioni. Le stesse valutazioni fatte nelle ultime ore da un politico attento e navigato come il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, anche guardando alle tensioni con l’alleato Cinquestelle e la volontà d quest’ultimo di dare una lezione al Capitano nei seggi, indicano come lo scenario per il Carroccio sia cambiato e non in meglio, anche se il cosiddetto Piemonte 2 resta comunque un ricco bacino di voti. Proprio per evitare qualche falla a ridosso delle consultazioni regionali – sempre più cruciali per la Lega anche in relazione al rapporto di forza con l’alleato di governo – Salvini ci ha ripensato, per l’ennesima volta e ha rimesso in agenda quel che una tranquillità forse eccessiva lo aveva indotto a cancellare.

Infine, non va tralasciata una coincidenza, anch’essa da tenere in conto tra le motivazioni del cambio di programma: domani negli stessi territori in cui arriverà Salvini ci sarà anche Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia alle 11 e 30 sarà a Cameri in visita allo stabilimento della Igor, spostandosi mezz’ora dopo a Novara per un comizio in piazza Puccini.

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