BERLUSCONES

Fuori i "totiani" da Forza Italia, aut aut all'equilibrista Napoli 

Arriva la fatwa di Berlusconi: l'adesione all'associazione promossa dal governatore ligure è "incompatibile e inconciliabile". Decade dagli incarichi e sarà espulso il senatore alessandrino Berutti. Ora anche il deputato di Giaveno deve decidere

La fatwa di Arcore è arrivata. “L'associazione Cambiamo, promossa da Giovanni Toti, nasce su presupposti divisivi e con finalità totalmente incompatibili e inconciliabili con l'iniziativa politica di Forza Italia”. Questo il più che eloquente preambolo alla decisione presa dal coordinamento di presidenza del partito di Silvio Berlusconi: “Saranno immediatamente attivati gli organi statutari per l'espulsione da Forza Italia di chi ha aderito o aderirà all'associazione”.

Nel frattempo, “obbedendo a un principio di lealtà e trasparenza, i dirigenti di Forza Italia che abbiano partecipato alla costituzione dell'associazione Cambiamo o che in futuro decidano di aderirvi devono considerarsi decaduti dai loro incarichi in Forza Italia, anche per quanto riguarda gli incarichi nei gruppi parlamentari". Quella che non può che definirsi un’espulsione, era nell’aria. Imprevista, forse, la rapidità con cui è stata assunta e che la dice lunga sulla reazione del Cav e di quella parte di Forza Italia che ha deciso di non rispondere all’appello del governatore ligure.

“Prendo atto. Va bene così, buona fortuna” il commento lapidario del senatore piemontese Massimo Berutti uno dei primi parlamentari a seguire, dall’inizio, Toti. Nessuno stupore, insomma, da parte del parlamentare alessandrino già impegnato a tessere la rete dei circoli, anche se ormai è più corretto parlare di nuovo partito, in Piemonte.

Meno netta appare, invece, la posizione e ancora da verificare la reazione dell’altro parlamentare piemontese che ha deciso di seguire il presidente della Liguria: Osvaldo Napoli. Ancora impegnato in una missione nel Far East, il deputato di Giaveno l’altro giorno aveva diffuso una nota in cui sibillinamente spiegava di aver “aderito al movimento di Giovanni Toti, movimento e non partito”, precisava, “con l’unico obiettivo di cambiare Forza Italia e non certo per abbandonarla”. Come reagirà alla scomunica di Palazzo Grazioli? “Non sono un contorsionista e non amo i paradossi, ma  fotografo semplicemente la realtà delle cose. Oggi le spinte interne a Forza Italia per una rivoluzione nelle regole e nelle procedure, per introdurre una democrazia a tutti i livelli decisionali, si sono  infiacchite e torna a prevalere la rassegnazione allo statu quo”.

Paventando il rischio per Forza Italia dell’“estinzione dopo aver già guadagnato l’irrilevanza”, Napoli si era detto “d’accordo con chi richiama l’urgenza di riverniciare e adattare, insieme alle regole, il nucleo dei valori fondanti di Forza Italia perché senza una tavola di valori e di ideali il partito rimane esposto come canne al vento per andare ora a destra ora a sinistra. E Forza Italia non può essere succube di nessun partito: deve  rivendicare la nobiltà della propria storia ma deve anche proiettarla nel tempo nuovo che ci è dato”.

Adesso, però, sembra essere arrivato il tempo per il deputato di Giaveno per decidere da che parte stare. Fare retromarcia e rimanere in Forza Italia oppure proseguire nell’avventura insieme a Toti ed essere espulso dal partito in cui è entrato nel 1994, arrivando dalla Dc?

print_icon