POLVERE DI (5) STELLE

Appendino fa gli scongiuri: "Per noi non cambia nulla"

La sindaca prova a mettere al riparo la sua amministrazione: "Siamo stati eletti per governare Torino", ma dimentica la mozione approvata grazie al suo assenso che ha scatenato il putiferio sulla Tav. E chi esce dal M5s è fuori dalla maggioranza

Il governo gialloverde è a pezzi, il Movimento 5 stelle è in ebollizione ma “per quanto riguarda l’amministrazione torinese, lo scenario non cambia”. Chiara Appendino fa gli scongiuri e, come spesso le capita di fare di fronte ai problemi, se ne lava le mani. Certo, la sindaca non nega l’esistenza di forti fibrillazioni all’interno della compagine grillina della Sala rossa, ma a suo dire hanno poco a che vedere con il governo della città e il suo ruolo di guida della maggioranza. “Penso che sia legittimo – ha spiegato rispondendo a chi le chiedeva se quanto accaduto ieri in parlamento con il voto sulla Tav possa mettere a repentaglio il suo mandato – che ci sia chi è arrabbiato e chi è scontento di quanto è accaduto, ma non avendo la maggioranza in Senato non si poteva intervenire diversamente”.

Insomma, lei non c’entra nulla, dimenticando forse che proprio grazie al suo assenso il 29 ottobre scorso è stata approvata la mozione consiliare No Tav che ha scatenato il pandemonio in città e gettato benzina sul fuoco della polemica. “Noi siamo stati eletti a Torino, i miei consiglieri sono stati eletti a Torino – ha ribadito oggi – e non a Bussoleno. Abbiamo un mandato amministrativo che riguarda la città e un sindaco non può bloccare un’opera. Continueremo a essere contrari ma i voti, purtroppo, di altre forze politiche non ci appartengono”. Per Appendino “ciascuno poi deve fare le sue scelte, quindi i consiglieri della mia maggioranza faranno le loro scelte, ognuno si deve prendere le proprie responsabilità”. Nel rispetto, però, dell’ortodossia M5s: “Io credo che l’amministrazione debba andare avanti da parte mia ribadisco che non c’è nessuna intenzione di accettare un gruppo misto di maggioranza a sostegno della mia sindacatura”.

Del resto, smentendo una volta per tutte la bubbola di una sua presunta “anomalia”, Appendino ha dichiarato di condividere “ogni singola parola che ha scritto ieri Beppe Grillo, più di così come Movimento non potevamo fare”, manifestando “piena fiducia” in Luigi Di Maio che sta “facendo un ottimo lavoro”.

Perfettamente allineata anche sulla situazione politica nazionale. “Mi auguro che la Lega non parli di poltrone, come sembra stia facendo, ma torni a pensare al programma e al contratto di governo, anche perché a settembre si dovrà votare la riduzione dei parlamentari che credo sia un obiettivo del Paese. Mi auguro che il governo possa andare avanti e soprattutto che, dal punto di vista della Lega, ci sia l’interesse a non pensare solo a rimpasti, rimpastini e poltrone ma a provvedimenti che servono al Paese”. Un governo che lei promuove a pieni voti: “Con questo governo stiamo lavorando bene, negli ultimi mesi abbiamo fatto partire tutta una serie di progetti – ha ricordato la sindaca – la metro due su cui stiamo lavorando per ottenere finanziamenti, la casa delle tecnologie emergenti che ha individuato la città di Torino con 7,5 miliardi, il polo del 5G a livello di città del Nord, il Teatro Regio per cui sono stati stanziati 8,5 miliardi, le aree di crisi che dovrebbero portare sul nostro territorio 150 milioni”. Da qui il suo auspicio che “si trovi una sintesi”: sicura che Di Maio “come ha sempre fatto metterà l’interesse del Paese davanti a quello del partito politico, del Movimento che rappresenta, e credo che in queste ore stia lavorando in quest’ottica”. Due destini irrimediabilmente legati: simul stabunt simul cadent? Chissà.

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