CANICOLA

Crisi di governo, chi non sa che fare ne discute con il segretario del Pd

Per Furia la politica non va in vacanza e neppure ci devono andare dirigenti e militanti invitati lunedì prossimo a confrontarsi in vista della direzione nazionale del 21 agosto. Attenti ai colpi di sole e a certi tipi da spiaggia che si aggirano in via Masserano

Non è dato sapere se l’informalità apra, ancor prima che alla discussione su un possibile governo con i Cinquestelle, al potersi presentare in bermuda e infradito in via Masserano. Lì, nella sede del Pd piemontese il segretario Paolo Furia ha fissato per lunedì alle 18 un “confronto informale tra militanti e iscritti”, in un’adunata post-ferragostana messa su in fretta e Furia perché «se la crisi dovesse essere confermata, partiranno le consultazioni del Presidente Mattarella sul “che fare” (sic)».

E poi c’è la Direzione Nazionale del Pd, il 21. Con Matteo Renzi da protagonista sulla scena dove Nicola Zingaretti rischia il ruolo di comprimario, ben sapendo che se passa la linea del suo predecessore lui finisce arrostito come una salamella nella grigliata di ferragosto. Spaesamento e ricerca di una via d’uscita o di fuga dalle grinfie renziane: questo è ciò che si vive e si cerca tra gli zingarettosi anche in Piemonte, dove le creste alzate guardando le elezioni come una gallina padovana si stanno riabbassando che non si sa mai quello che al mondo ci può capitar. Ma come dar torto al segretario del Pd piemontese quando dice che «sembra utile riunirsi»? Quanto poi lo sarà per incidere sulle decisioni della Direzione di tre giorni dopo…

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