POLVERE DI (5) STELLE

Cinquestelle nella Nutella fino al collo

Un consigliere grillino del Lazio invita a boicottare la Ferrero in base a una sua originale, ridicola e sbagliata lettura dei bilanci dell'azienda albese. La rete lo sommerge di contumelie ricordando la politica sociale e il legame con il territorio della multinazionale piemontese

Sommerso nella Nutella fino al collo. Il consigliere regionale grillino del Lazio Davide Barillari attacca via Twitter la Ferrero, sostenendo che “condanna i lavoratori alla fame”, e sui social infuria da due giorni la polemica con numerosi internauti che prendono le difese dell’azienda dolciaria piemontese. “Nutella, buona. Poi – è il messaggio lasciato dall’esponente M5s – scopri che il fatturato della Ferrero è di 10,7 miliardi e condanna i lavoratori alla fame (15 euro al giorno di paga). Io non compro più nessun prodotto che calpesta i diritti dei lavoratori! #consumocritico #boicottaggio #responsabilitasociale”.

Un genio, che non sa neppure leggere i bilanci, sommerso da una caterva di critiche. “Lei lo sa – è la risposta critica di una donna – che dalla Ferrero non è non è mai stato licenziato un lavoratore? Lei lo sa che in Piemonte intere famiglie hanno noccioleti per Ferrero?”. C’è chi ricorda che “ai funerali di Ferrero (fondatore) c’erano tutti gli operai in lacrime”, chi invita il consigliere a dare maggiori chiarimenti, chi osserva che l’azienda “ha un welfare da fare invidia” tanto è vero che “in caso di decesso di un lavoratore che lascia minori si occupa di pagare gli studi fino al loro completamento”. E c’è chi fa presente che, in base a un rapido calcolo, secondo il post di Barillari gli operai della Ferrero prenderebbero solo “300 euro al mese”.

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