BRACCIO DI FERRO

Chiamparino duro contro la Lega: "Fate perdere tempo al Piemonte"

Affondo dell'ex governatore in apertura della seduta notturna a Palazzo Lascaris. La maggioranza è spaccata sulla richiesta di referendum: Berlusconi ha dato ai suoi consiglieri regionali indicazione di astenersi

“Siamo qui a perdere tempo ma non mi preoccupo per noi perché è nostro dovere. Mi preoccupo per il tempo che facciamo perdere ai piemontesi”. Sono quasi le 21 quando Sergio Chiamparino, dai banchi dell’opposizione di Palazzo Lascaris, prende la parola e, accantonato il bon ton istituzionale con cui ha caratterizzato il suo atteggiamento in questo esordio di legislatura, arringa la maggioranza a trazione leghista che sta portando avanti a tappe forzate la proposta di referendum abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum bis. Una lunga maratona che ha come deadline il 30 settembre, la data entro la quale Matteo Salvini ha chiesto alle regioni “amiche” di approvare il testo (per tutte identico) da sottoporre alla Cassazione. Una condotta pesa ntemente censurata dall’ex governatore già in mattinata: “Siamo di fronte a un vulnus istituzionale gravissimo che non ha precedenti nella storia dell’Italia. C’è un partito che impone al Consiglio di seguirlo in modo pedissequo”.

L'ex governatore aveva chiesto, senza ottenerla, una sospensiva per affrontare in conferenza dei capigruppo alcune questioni, poiché “la maggioranza è divisa e l’aula si trova impegnata in una discussione kafkiana”. Nel pomeriggio infatti, dopo un approfondimento tecnico, Silvio Berlusconi ha dato indicazione ai suoi consiglieri regionali di non sostenere la crociata leghista e dunque di astenersi. L’input è stato confermato dal deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, che ha la responsabilità su tutti i coordinatori regionali. “Il presidente già aveva espresso le sue perplessità ma voleva attendere il parere dei tecnici – sostiene Giacomoni - e i tecnici ci hanno spiegato che, oltre ai dubbi sulla sua costituzionalità, la proposta della Lega non garantisce la governabilità. Se mai dovessimo prendere il 41%, come coalizione di centrodestra, i collegi uninominali secchi non ci garantiscono la governabilità”. “Siamo pronti a fare una proposta unitaria del centrodestra per cambiare la legge elettorale ma non con l’accetta del referendum, non possiamo avallare un errore tecnico: quindi è stata presa questa decisione. Forza Italia è indispensabile, il polo sovranista non può governare il Paese da solo.

Mi sembra che Salvini lo abbia capito”. Il mancato accordo nel centrodestra ha finora congelato o rinviato la discussione in quelle Regioni, come Basilicata, dove la Lega e Cambiamo di Giovanni Toti non hanno l’autosufficienza per approvarla nei consigli regionali. Oggi è stata bocciata in commissione in Liguria mentre domani dovrebbe approdare in Aula in Lombardia. La discussione sulla proposta è iniziata anche in Consiglio regionale Veneto. In Piemonte la discussione è iniziata questa mattina, con le opposizioni compatte contro la maggioranza e il governatore Alberto Cirio, rei di aver “piegato una regione importante come il Piemonte al diktat di un capo di partito”.

print_icon