Torino, Consiglio comunale approva rinegoziazione mutui

Approvata dal Consiglio Comunale di Torino la delibera che prevede la rinegoziazione di alcuni mutui della Città con la Cassa Depositi e Prestiti. L'operazione consente di conseguire, nel biennio 2020-2021, un minor esborso di 32 milioni 449 mila euro, e per gli anni successivi fino al 2036, un ulteriore risparmio in termini di differenza tra rata prima e rata dopo la rinegoziazione pari a 32 milioni 398 mila euro. L'operazione di rinegoziazione non produrrà un significativo allungamento della durata dei mutui, che rimane invariata al 2045 per quelli a tasso fisso, il cui debito residuo ammonta a 196 milioni 782 mila euro. L'allungamento della durata riguarderà soltanto una parte di mutui a tasso variabile, con scadenza antecedente il 2043, che verranno prorogati al 31 dicembre 2043 con un allungamento medio di 7 anni, con un vantaggio sulla rata fino all'esercizio 2036 e maggiori oneri nel periodo 2037 - 2043. La rinegoziazione comporta nel suo complesso minori oneri per l'Ente fino al 2036 per euro 64 milioni 848 mila euro e maggiori oneri a decorrere dal 2037 e fino al 2045 con un costo netto complessivo stimato in euro 32 milioni 467 mila euro. Sulla delibera in Consiglio comunale si sono date battaglia la maggioranza e l'opposizione. "Salta all'occhio il fatto che in questa operazione finanziaria i 64 milioni di oneri risparmiati da ora al 2037 non li distribuite in parti uguali negli anni, ma ve li pappate tutti voi", ha attaccato il capogruppo Pd, Stefano Lo Russo, definendo l'operazione "a dir poco spregiudicata" e "eticamente e politicamente scorretta". Per Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): "E' una manovra che non tiene conto della solidarietà intergenerazionale, scaricando sui giovani i mutui rinegoziati oggi". Tra le fila della maggioranza Antonio Fornari (M5S) ha difeso la rinegoziazione, come strumento previsto dalla Cassa Depositi e Prestiti, e utilizzato anche nella passata consiliatura: "l'attuale provvedimento è una boccata d'ossigeno. I soldi serviranno per fare manutenzioni straordinarie degli edifici pubblici, delle scuole, e del verde cittadino". "Il percorso della delibera è perfettamente coerente col percorso di risanamento. Lo strumento che stiamo utilizzando è stato fortemente voluto da Anci ed è stato utilizzato anche nel 2015. Libererà risorse non per utilizzo personale ma per investimenti per la collettività", ha rivendicato la sindaca, Chiara Appendino.

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