DIRITTI & ROVESCI

Voci di sgombero della Cavallerizza e nel M5s si scatena la bufera

Una visita dell'assessore Iaria agli occupanti scatena una ridda di ipotesi sulle reali intenzioni di Appendino. Tra i consiglieri grillini c'è chi minaccia di alzare i tacchi e passare nel misto. Gli occupanti lanciano una petizione

Dopo le fiamme, sulla Cavallerizza esplode la polemica. E a rischiare di andare in fumo è proprio la maggioranza di Chiara Appendino, dopo le voci che si sono sparse di un possibile sgombero all’interno del sito Unesco. È bastato che questa mattina l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, fiero scudiero della prima cittadina, si recasse nel complesso un tempo Reale per parlare con i referenti dell’occupazione a far esplodere l’ennesimo caso diplomatico nel gruppo M5s.

I primi segnali di tensione si sono avuti davanti a un bar di Palazzo Civico dove i movimentisti hanno puntato il dito contro un’azione unilaterale e non concordata di un membro di giunta: qual è stato il messaggio recapitato da Iaria agli occupanti? C’è un giro di vite all’orizzonte? Questo è il timore di chi, nella successiva riunione di maggioranza, ha alzato i toni e minacciato decisioni estreme qualora sulla Cavallerizza la sindaca dovesse procedere in autonomia. Damiano Carretto lo ha detto chiaro e tondo: “Se è così io vado al gruppo misto”; sostenuto anche dai colleghi più aderenti a una visione bene-comunista della città come Daniela Albano o Viviana Ferrero. "Sono gli specialisti del penultimatum" li canzona qualche collega vicino ad Appendino. La vicepresidente del Consiglio lunedì, in aula, a fiamme appena domate, si è addirittura prodigata in un lungo peana a favore dei beni comuni, un intervento che ha indispettito più d'uno se non altro per il tempismo con cui è stato pronunciato. 

La paura di un rapido precipitare degli eventi ha portato anche a una petizione al Comune di Torino per “approvare l’uso civico per la Cavallerizza Reale Bene Comune prima che sia troppo tardi”, lanciata su Change.org dall’Assemblea Cavallerizza 14:45 che vuole tutelare l’esperienza di occupazione “artistica” della struttura che loro stessi definiscono “a forte rischio sgombero” dopo l'incendio di due giorni fa. “In cinque anni di attività – si legge nella petizione – la Cavallerizza è diventato un importante centro di produzione culturale indipendente”. Secondo i promotori della petizione “i 5 anni di difesa del bene comune rischiano di essere cancellati per sempre” e per questo chiedono “che sia urgentemente riconosciuto l’uso civico”.

Nei giorni scorsi, inoltre, è iniziato a circolare un masterplan sul futuro del complesso, al momento frazionato in due con una parte di proprietà della Città e un'altra di Cassa depositi e prestiti. Intanto l'amministrazione non è ancora stata in grado di approvare un regolamento sui beni comuni dal quale partire per ragionare assieme agli altri attori coinvolti su come dare un futuro a un sito di pregio oggi luogo di degrado. Il regolamento, che dovrebbe essere approvato entro il 31 ottobre, è fermo e difficilmente vedrà la luce in tempi brevi. D’altronde in maggioranza c’è la consapevolezza che la Cavallerizza oggi è luogo d'illegalità che provoca, come si è visto, anche problemi legati alla sicurezza. Ed è per questo che, nelle ultime 48 ore, l’amministrazione si è confrontata sul da farsi anche con Prefetto e Questura, altro elemento che ha fatto scattare l’allarme tra coloro che si considerano riferimento politico degli occupanti in Sala Rossa. 

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