Belati

Dicono che… il pippone sulla Torino ultimamente un po’ “spenta” ma che “ha sempre avuto la capacità di illuminarsi in determinati momenti” pronunciato ieri da Andrea Agnelli alla consegna del premio “Torinese dell’anno” abbia fatto alzare più di un sopracciglio nella platea dell’Auditorium Rai. È vero che della famiglia che a Torino tanto ha dato e molto ha preso  appartiene al ramo cadetto e che i rapporti con il cugino John Elkann sono quelli che sono, ma a qualcuno è apparso un tantino eccessivo quel ditino puntato sulle carenze di una città che soffre anche per le scelte industriali e finanziarie di una certa Fiat. E persino sui risultati della Juventus, tanto decantati dal presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte, e sul suo “talento” di capitano d’azienda, lodato dalla sindaca Chiara Appendino (che l’ha chiamato familiarmente con il nome di battesimo), nel foyer si è discusso (con sabauda discrezione) in un capannello di noti analisti finanziari.

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