PALAZZO LASCARIS

Ztl, la Lega sconfessa Ricca:  sfuma il ricatto ad Appendino

Il Carroccio ritira l'ordine del giorno con cui l'assessore torinese minacciava la sindaca: "Giro di vite sui contributi se non blocchi Torino Centro Aperto". Il capogruppo Preioni preferisce assicurarsi il via libera all'assestamento di bilancio

La Lega depone le armi. Le ostilità contro il Comune di Torino annunciate da Fabrizio Ricca che, nella sua duplice veste di capogruppo in Sala Rossa e assessore regionale, aveva minacciato di tagliare i fondi qualora l’amministrazione di Chiara Appendino avesse proseguito con il progetto di estensione della Ztl, si sono scontrate con la realpolitik di Palazzo Lascaris. Di fronte alla prospettiva di un Vietnam scatenato dalle opposizioni sull’assestamento di bilancio, il capogruppo leghista Alberto Preioni ha deciso di ritirare l’ordine del giorno del bellicoso compagno di partito. Una sconfessione palese di Ricca che, infatti, non l’ha presa bene, andandosene platealmente dopo l’annuncio in Aula. E così, dopo aver incassato ieri le reprimende della sindaca, costretta addirittura a ventilare una guerra a carte bollate, attraverso una diffida, e i giudizi altrettanto severi del centrosinistra sulla “sgrammaticatura istituzionale” del suo atto (condiviso peraltro con il collega forzista Andrea Tronzano, titolare del Bilancio della Regione), Ricca ora si lecca le ferite.  

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Ieri, in Sala Rossa, Appendino ha detto di aver dato mandato all’ufficio legale di diffidare la Regione dall’attuare quell’ordine del giorno in cui Ricca e Tronzano paventavano il taglio dei trasferimenti al capoluogo se la nuova Ztl non verrà bloccata. “Minacciare tagli di fondi alla luce di una politica è altamente lesivo di un ente e per questo devo procedere per vie legali con una diffida”. “Invito l’assessore – ha detto Appendino rivolgendosi a Ricca in Sala Rossa – a specificare quali risorse intende tagliare”. La prima cittadina ha definito quello della Regione “un goffo tentativo di pressione politica, un precedente grave che mette in discussione l’autonomia di enti eletti ricattati con un abuso politico”.

Dopo una mattinata di riunioni, la maggioranza di centrodestra ha raggiunto l’intesa con le opposizioni sull’assestamento del bilancio della Regione. I lavori per l’approvazione procederanno quindi più spediti a partire dal pomeriggio, in vista di un via libera in tempi rapidi. La Lega ha rinunciato all’ordine del giorno con il quale il centrodestra piemontese intendeva tagliare le risorse alla sindaca pentastellata di Torino, Appendino, perché contrario al progetto della nuova Ztl a pagamento. Il Pd ha ottenuto di riallocare anticipatamente, entro il 2020, i 200 milioni di risorse liberate da Finpiemonte che erano previste spalmate fino al 2021, e ha avuto il via libera a 4 milioni e 800 mila euro da usare per i danni da ungulati e per le Atc. Luv non ha avuto l’inserimento delle borse di studio universitarie fra le spese obbligatorie, ma ha ottenuto che si attinga al fondo di riserva per coprire il 100% delle richieste. Le opposizioni nell’insieme hanno ottenuto i tre milioni che erano stati negati in Commissione sul dissesto idrogeologico. Fra gli emendamenti che saranno approvati ne figura anche uno del Carroccio che mette 400 mila euro per i bus in montagna. Il pacchetto della Giunta include 12,5 milioni sugli extra Lea, un ulteriore milione e 100 mila per i danni degli ungulati, un milione e 650 mila destinati alle Province per l’esercizio delle funzioni trasferite, un milione per la cosiddetta “allerta finanziaria” che permetterà alle pmi di attingere a professionalità in grado di aiutarle prima di entrare in crisi. E ancora, ci saranno 600 mila euro in più per le Pro Loco e altrettanti per le cooperative.

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