ECONOMIA DOMESTICA

Cioccolato amaro per Pernigotti: perdite record e crollo dei ricavi

Solo le cessioni della divisione gelati e di alcuni immobili hanno contribuito a garantire la continuità aziendale del gruppo dolciario piemontese. La situazione resta critica nonostante che tra il 2018 e il 2019 gli azionisti turchi di Toksoz abbiano investito 15,2 milioni

La Pernigotti ha chiuso il 2018 con una perdita netta di 10,57 milioni e un ulteriore calo dei ricavi a 46 milioni (dai 51,7 milioni del 2017) e quest’anno le cessioni della divisione gelati e di alcuni immobili hanno contribuito a garantire la continuità aziendale del gruppo dolciario piemontese, già provato da una lunga crisi, grazie a plusvalenze complessive per 20 milioni. È quanto emerge da alcuni documenti ufficiali consultati da Radiocor, che rivelano anche come tra il 2018 e il 2019 gli azionisti turchi di Toksoz abbiano immesso nell’azienda 15,2 milioni. Nonostante ciò, a fine luglio, la situazione era nuovamente da allarme rosso con ulteriori perdite accumulate, in soli sette mesi, per 8,3 milioni e un patrimonio netto negativo per 2,8 milioni. Ecco allora le due dismissioni che, a fronte comunque delle garanzie del socio di controllo a dotare la società delle risorse sufficienti, hanno consentito di tappare le falle.

Il 20 settembre è stato firmato il preliminare per la cessione del complesso immobiliare di Barbelotta (gli ex magazzini) che prevede un incasso di 3,25 milioni e una plusvalenza di 1 milione. Il 27 settembre è stato invece siglato il contratto preliminare di cessione della Ice & Pastry (al divisione gelati) al gruppo Optima, poi finalizzata a ottobre. Il prezzo? 20,83 milioni, con una plusvalenza di 19 milioni. L'imprenditore romagnolo Giordano Emendatori, va ricordato, è ricorso in Tribunale contro Pernigotti su questa transazione e la prima udienza si terrà il 14 gennaio.

Chiuse queste dismissioni, i Toksoz hanno annunciato di essere pronti a voltare pagina, con un nuovo piano industriale, per tentare un rilancio del gruppo imperniato sulla ripresa della produzione di cioccolato, praline e torrone nell'impianto di Novi Ligure. La famiglia turca ha rilevato Pernigotti nel luglio 2013 e dall’anno successivo – complici anche le difficoltà del mercato – l’azienda dolciaria ha generato complessivamente perdite per circa 60 milioni. Il conto, per i Toksoz, è stato ancora più salato: fino ad oggi circa 83 milioni tra la copertura negli anni dei rossi di bilancio e il costo iniziale dell’acquisizione, pari a 37 milioni.

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