LA SACRA RUOTA

L'automotive ora rallenta, il Piemonte cambia marcia

La produzione del settore nel suo insieme registra un calo tendenziale del 4,2%, il diciassettesimo segno negativo consecutivo. Tavolo comune tra Regione e sindacati per affrontare l'emergenza. "Prevenire le ricadute occupazionali e puntare sull'elettrico"

Anche l’automotive rallenta. E il Piemonte che vanta una delle maggiori concentrazioni di questo comparto industriale cerca di correre, per quanto possibile, ai ripari. Già, perché sono dati quelli elaborati da Anfia (l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) pesanti e che oltre a confermare la tendenza negativa non fanno intravvedere nessun accenno di inversione quelli riferiti al mese di novembre dell’anno appena lasciato alle spalle.

La produzione del settore auto nel suo insieme registra un calo tendenziale del 4,2%, con un segno negativo, il diciassettesimo consecutivo, che perdura dal mese di luglio 2018. Nei primi undici mesi del 2019 la variazione tendenziale e del -9,5%. Analizzando i singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli dopo 16 cali mensili consecutivi, vede il proprio indice in aumento dell'1,8% a novembre 2019 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma rimane in calo del 14,2% nel cumulato dei primi 11 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018.

Per quanto riguarda la fabbricazione di carrozzerie, rimorchi e semirimorchi cresce del 10,4% nel mese e del 7% nel cumulato, mentre quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e motori cala dell'11,5% nel mese e del 7,4% nel cumulato. Sempre secondo i dati di Anfia, a novembre 2019 la produzione domestica di autovetture in Italia registra nuovamente una contrazione, ma, per la prima volta da inizio 2019, non a doppia cifra, riducendosi del 2%. Da inizio 2019, la produzione di autovetture risulta comunque in pesante ribasso: -20% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Segnali di allarme e necessità di adottare misure per contrastare un trend negativo con pesanti ripercussioni occupazionali che sono risuonati al tavolo sull’automotive convocato dall’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino. “Il percorso è iniziato, ora servono operatività e concretezza per affrontare l'attuale emergenza, progettando il rilancio del comparto, dalla produzione all'indotto”, ha detto l’assessore aggiungendo come si intenda puntare anche sull’elettrico, “lavorando per portare in Piemonte una fabbrica di batterie intorno alla quale possa nascere un indotto e svilupparsi formazione e ricerca, facendo della nostra regione un punto di rifermento europeo del comparto".

Una buona notizia quella del tentativo di portare un polo per la produzione di batterie comunicata da Chiorino, che i sindacati ricordano essere una delle proposte da essi portate al tavolo insieme all’estensione degli ammortizzatori sociali e a un piano di supporto per la filiera. Dai sindacati, Fim, Uilm e Fiom la rivendicazione del tavolo come "uno dei primi risultati ottenuti dal lancio della vertenza Torino. Lo abbiamo chiesto con determinazione perché pensiamo che la prima cosa da fare sia trovare una strada comune da percorrere, una visione per il futuro economico della città”, osserva Edi Lazzi segretario provinciale della Fiom.

“Abbiamo fatto presente che è necessario l'assegnazione di nuovi modelli di auto da parte di Fca-Psa, con volumi sufficienti a garantire la piena occupazione e la ripresa della filiera dell'indotto dell'automotive e che bisognerà sostenere collettivamente questa richiesta aprendo un ragionamento con i soggetti interessati". E ad auspicare che “il tavolo regionale sull'automotive sia in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, ovvero il sostegno e la valorizzazione di questo comparto essenziale per l'economia del nostro territorio” e il segretario provinciale della Uilm Luigi Paone.

"Abbiamo allertato l'assessore sulla necessità di affrontare l'emergenza occupazionale, perché – spiega il neosegretario della Fim per Torino e Canavese Davide Provenzano – molte aziende stanno terminando gli ammortizzatori sociali, e di proporre una strategia di medio termine per attrarre nuove imprese nel nostro territorio. È compito delle istituzioni locali creare un sistema che eviti i licenziamenti attuali e che favorisca la ripresa”.

Dopo quella che è stata la prima riunione del tavolo regionale sull'automotive al quale erano presenti oltre ai sindacati, l’Unione Industriale, Amma, Anfia, Api e Cna, dall'assessore l’invito a tutte le sigle partecipanti a presentare, nel giro di una settimana, un documento, con le proposte che verranno analizzate e messe a sistema e che rappresenteranno la base per il prossimo appuntamento, fissato entro un mese.

"Vogliamo proseguire a tappe forzate per rilanciare l'eccellenza dell'automotive piemontese e, più in generale, la vocazione manifatturiera della Regione” spiega Chiorino, per la quale “la presenza al tavolo di tutti i principali protagonisti del settore è la dimostrazione che c'è la volontà di lavorare insieme e di remare tutti dalla stessa parte nell'interesse del territorio, delle sue imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie".

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